Gentile si difende: "Contro di me macchina del fango. Sono trasparente"

di Nicoletta Orlandi Postidomenica 2 marzo 2014
Gentile si difende: "Contro di me macchina del fango. Sono trasparente"
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"La macchina del fango partita dalla mia regione ha contaminato anche i grandi giornali". Il neo sottosegretario del Nuovo Centro Destra, Antonio Gentile, replica così alle "ingiuste e infamanti accuse" dopo la sua nomina a sottosegretario. "Non ho mai chiesto a nessuno di bloccare notizie su presunte indagini che riguarderebbero mio figlio e di cui lo stesso non è a conoscenza", tuona l'alfaniano ribadendo: "Sono trasparente e con me lo è la mia famiglia". Nei giorni scorsi Alessandro Sallusti dalle colonne del Giornale, Massimo Gramellini da quelle della Stampa e Marco Travaglio da quelle del Fatto avevano fatto fronte comune contro Gentile. Scatenando pressioni politiche su Renzi per fare un passo indietro anche tra le fila dei democratici. "Alfano liberi Renzi dall'imbarazzo", ha chiesto il deputato Pd Dario Ginefra, "questo governo, per poter portare a termine il suo complesso mandato, non può permettersi alcuna crepa nella sua credibilità pubblica". Ma da Ncd si alzano scudi in sua difesa. "La nomina del senatore Antonio Gentile a Sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti non è solo un riconoscimento a tutto il Nuovo Centrodestra calabrese, ma soprattutto una speranza di inversione di rotta per l'isolamento strutturale che interessa da decenni la nostra regione", scrivono in nota Piero Aiello, Antonio Caridi, Paolo Naccarato, Nico D'Ascola e Giovanni Bilardi. Il caso - Il "caso" fu sollevato proprio dal direttore di un quotidiano calabrese, Luciano Regolo che spiegò che il suo giornale non era uscito in edicola il 19 febbraio per impedire la pubblicazione di un articolo relativo ad un'inchiesta della Procura di Cosenza su presunte irregolarità nell'affidamento di incarichi a esterni da parte dell'Azienda sanitaria provinciale nella quale sarebbe coinvolto il figlio di Gentile. Inchiesta che ha già portato alla sospensione dall'incarico per due mesi del direttore generale dell'Asp Gianfranco Scarpelli. Regolo, in particolare, ha sostenuto che lo stampatore del giornale avrebbe esercitato pressioni sull'editore ponendosi nei suoi confronti come mediatore della famiglia Gentile. Lo stampatore ha replicato di non avere esercitato pressioni e l'editore ha sostenuto di avere soltanto chiesto al direttore di verificare la notizia. Lo stesso Gentile, il giorno successivo, ha detto di avere "dato mandato ai miei legali di proporre immediatamente querela nei confronti di quanti, senza alcun elemento e senza alcun contraddittorio, mi hanno accusato di essere il responsabile di una storia incredibile rispetto alla quale sono totalmente estraneo". La querela dei giornalisti - Con un comunicato il cdr dell'Ora della Calabria annuncia una querela nei confronti del sottosegretario: "Stante la gravità delle dichiarazioni rilasciate, annunciamo querela nei confronti di Gentile per le varie storture di cui si è reso protagonista. Tra queste ci sono quelle molto gravi riferite al nostro defunto collega Alessandro Bozzo, nome che il senatore Gentile non ha diritto nemmeno di pronunciare, se non per rispetto almeno per buon gusto».

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