Alla fine è arrivata a Roma anche lei. Agnese Renzi ha accompagnato il marito Matteo al Quirinale, nel giorno più prestigioso ed emozionante: lui, il premier, prestava giuramento di fronte al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Lei, moglie che preferisce stare nell'ombra, badava ai tre figlioletti, vestiti in bianco, rosso e verde, il tricolore. Spirito patriottico, "di servizio", in ossequio a un governo nato in maniera piuttostro tribolata. "Resto a Firenze, penso alla famiglia", aveva detto i giorni scorsi la timida Agnese. E qualcuno, come Licia Ronzulli di Forza Italia, l'aveva ammonita in modo malizioso: "Le consiglio di andare con Matteo a Roma, altrimenti lui farà presto a riempire i vuoti...". Quello dell'azzurra non è l'unico veleno che attende la signora Renzi. In Transatlantico c'è chi, sussurra Romana Liuzzo sul Giornale, ha fatto notare una grande somiglianza tra Agnese e l'ex parlamentare di Rifondazione Comunista Vladimir Luxuria. Chissà cosa ne pensa Renzi..
