"Ho pianto quando ho visto sui media i cristiani crocifissi in un certo Paese non cristiano". Papa Francesco ha pronunciato queste parole durante l'omelia di ieri - 2 maggio -, commentando la notizia dei supplizi che alcuni cristiani siriani hanno subito nei giorni scorsi. "Anche oggi - ha detto Papa Francesco - c'è gente che, in nome di Dio, uccide, perseguita. E anche oggi vediamo tanti che, come gli apostoli, sono lieti di essere stati giudicati degni di subire oltraggi per il nome di Gesù". Il fatto - Nei giorni scorsi a Maalula, in Siria, alcuni cristiani sono stati crocefissi dal gruppo jihadista ultraradicale Isis (Stato islamico dell'Iraq e del Levante) per aver rifiutato di abiurare la loro religione e di abbracciare l'islam. La notizia choc è stata riportata dai jihadisti stessi, che hanno pubblicato le cruente immagini delle crocifissioni sui social network, con anche commenti ironici: "LoL, abbiamo un nuovo falso Gesù" scrive uno, "Le spie come loro si sono pisciate addosso dalla paura quando li abbiamo legati alla croce" commenta un altro. Questa è solo una delle atrocità commesse dai ribelli nelle città e nei villaggi da loro occupati nel conflitto siriano. Suor Raghida, una religiosa siriana che ha denunciato questi delitti su l'Avvenire, ha dichiarato: "A Maalula hanno crocefisso due ragazzi perché non hanno voluto recitare la shahada. Allora i jihadisti hanno detto: "Voi volete morire come il vostro maestro nel quale voi credete? A voi la scelta: o recitate l'abiura, oppure sarete crocefissi". Poi conclude con il drammatico racconto della vicenda: "Uno è stato crocefisso davanti al suo papà, che poi è stato ucciso a sua volta".
