Elezioni Europee, la carica dei No-euro: da Parigi a Londra

di Andrea Tempestinidomenica 25 maggio 2014
Elezioni Europee, la carica dei No-euro: da Parigi a Londra
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In almeno cinque dei 28 membri dell’Unione Europea, tre dei sei grandi, secondo i sondaggi alle Europee arriverà primo un partito euroscettico. Nel Regno Unito il Partito per l’Indipendenza del Regno Unito (Ukip) di Nigel Farage è infatti tra il 24 e il 32%, contro il 24-29 dei laburisti, il 21-27 dei conservatori e il 7-10 dei liberaldemocratici. In Francia il Fronte Nazionale di Marine Le Pen sta tra il 22 e il 24, contro il 21-23 dell’Ump di Sarkozy, il 16-18,5 dei socialisti, l'8-10,5 dei centristi del MoDem, il 7-10 di verdi e sinistra pro-Sipras. In Polonia Legge e Giustizia di Jaroslaw Kaczynski sta tra il 21 e il 32, contro il 21-31% della Piattaforma Civica del premier Tusk, in area Ppe e il 6-13 della Sinistra Democratica. Nei Paesi Bassi il Partito per la Libertà (Pvv) di Geert Wilders sta tra il 15 e il 18,1 contro il 15-16,2 dei liberali di destra, il 15-15,7 dei liberali di sinistra e l’11,1-15 dei democristiani. In Danimarca il Partito del Popolo Danese (Df) di Kristian Thulesen Dahl ha un 26% (cui bisognerebbe aggiungere un 8,5% di un Movimento Popolare anti-Ue che però guarda a sinistra e non a destra) contro il 24,2 dei liberali di destra e il 21,4 dei socialdemocratici. Secondo arriverebbe invece il Movimento 5 Stelle in Italia, dove se vi si sommassero Lega Nord e Fratelli d'Italia un partito trasversale anti-euro potrebbe forse arrivare primo. Secondo è in Ungheria lo Jobbik con il 17%, contro il 56% della Fidesz del premier Viktor Orbán (in area Ppe ma anti-euro) e il 16% dei socialisti. Terzo in Austria il Partito Libertario Austriaco (Fpö) di Heinz-Christian Strache, che sta al 20-22 contro il 23-26 dei democristiani, il 22-26 dei socialdemocratici, il 12-16 dei verdi e il 10-14 del nuovo partito liberale Neos. Terzi pure in Finlandia i Veri Finlandesi (Ps) di Timo Soini, al 16% contro il 23,7% dei conservatori, il 18,9 dei centristi del vicepresidente della Commissione Olli Rehn e il 15,2 dei socialdemocratici. Exploit notevoli, anche se non sommabili. L’alleanza di cui fanno infatti parte Marine Le Pen, Wilders, Strache, Soini e la Lega Nord taccia di «antisemita» lo Jobbik, prendendo però la stessa qualifica da Ukip e Df, che a loro volta sono sprezzati da Kaczyinski, che sta con Cameron. Mentre Grillo corre completamente da solo. Non euroscettico ma separatista seppur centrista è il partito fiammingo Nva, che col 16,6-20,7 in Belgio è in testa davanti a liberali fiamminghi del candidato alla Commissione Europea Guy Verhofstadt (7,4-11,5), ai democristiani fiamminghi (9,7-10,7), ai socialisti valloni del premier Di Rupo (10-10,2) ai liberali valloni (8,4) ai socialisti fiamminghi (7,4-8,6) e ai nazionalisti fiamminghi di destra alleati alla Le Pen (6,4-7,9). Quest'ultimo è più o meno il livello a cui si collocano in Germania gli anti-euro tedeschi dell'Alternativa per la Germania (Afd): 6-7, contro il 37-39 di Cdu-Csu, il 25-27 dell'Spd, il 9-12 dei Verdi, l’8-10 della Sinistra, il 3-4 dei liberali. E anche in Svezia i Democratici Svedesi pure nell’alleanza di Marine Le Pen 4,1-8%, contro il 22-32,6 dei socialdemocratici, il 15-22,8 dei conservatori, il 9-16,1 dei verdi, il 5,8-10,2 della Sinistra e il 7-9,2 dei liberali. Non ci sono invece euroscettici in ascesa in Spagna, ma l’8,8-14% della Sinistra Unita e il 4,5-8% dei centristi anti-regionalisti dell’Upyd ridurrebbero la somma tra il 30-35,4 dei popolari e il 25,7-31,1 dei socialisti a un minimo storico. In tre Paesi appare in ascesa la sinistra radicale. Primo posto in Grecia per la Syriza di Tsipras: 25,2-31,1%, contro il 23,5-28,1 di Nuova Democrazia e il 5,6-11,5 di Alba Dorata. Primo posto in Lettonia per la Coalizione Armonia: 35,6%, contro il 23,6 della lista in area Ppe e il 16 di Verdi e Contadini. Secondo posto in Irlanda per il Sinn Féin di Gerry Adams: 22% contro il 27% del Fine Gael (Ppe) e il 21% del Fianna Fail (liberali). Oltre a Germania, Ungheria, Austria, Finlandia, Spagna e Irlanda, liste in area Ppe sarebbero in testa in Lussemburgo, Cipro, Slovenia e Croazia. Oltre a Italia e Svezia i socialisti sarebbero in testa in Portogallo, in Bulgaria (col 20-23, contro il 19,6-21 della lista in area Ppe e il 5,1-8,8 del partito liberale delle minoranza turca) e in Estonia, dove però il 28% dei socialdemocratici sarebbe sorpassato dalla somma tra il 25 e il 22% delle due liste di area liberale. In Romania, dove pure i socialdemocratici col 42% precedono un partito liberale al 15% e due in area del Partito popolare europeo dal 10% a testa. In Lituania dove i socialdemocratici starebbero al 32-38 contro il 13-14 % del partito di destra Ordine e Giustizia, il 10-11 di un Partito Laburista che malgrado il nome sta con i liberali, il 10,3-10,8 dei democristiani, l'8,6 dei liberali. In Slovacchia, dove dopo il 36-38% dei socialdemocratici ci sono due liste populiste. Testa a testa tra laburisti e nazionalisti in area Ppe a Malta. Nella Repubblica Ceca, infine, primo è Sì-2011, nuovo partito del magnate Andrej Babiš che già euroscettico sta ora col liberale Verhostadt al 28%.  di Maurizio Stefanini