Sanita': a Roma Casa Peter Pan sotto sfratto, 10 giorni per liberare spazio

domenica 10 febbraio 2013
Sanita': a Roma Casa Peter Pan sotto sfratto, 10 giorni per liberare spazio
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Roma, 7 feb. (Adnkronos Salute) - "La Regione Lazio sfratta i bambini di Peter Pan onlus e le loro famiglie". E' la denuncia dell'associazione nata a Roma nel 1994 per volonta' di un gruppo di genitori e parenti di bambini malati di cancro, per mettere a disposizione di chi e' stato appena colpito dalla malattia il supporto necessario ad affrontare, sia logisticamente che psicologicamente, il lungo iter delle terapie. Primo esempio dei servizi offerti da Peter Pan onlus, le 'case' dotate di spazi privati e aree comunitarie, che ospitano gratuitamente le famiglie e i bambini italiani e stranieri malati di cancro costretti a trasferirsi a Roma per ricevere cure adeguate presso i reparti onco-ematologici dell'ospedale pediatrico Bambino Gesu' e del Policlinico Umberto I. Dal 2000 a oggi sono circa 600 le famiglie di bambini in cura a Roma, ma non residenti nella Capitale, accolte da Peter Pan onlus nelle sue strutture. Famiglie non solo italiane, ma provenienti in circa il 20% dei casi da diversi Paesi del mondo, come Venezuela, Albania, Grecia, Romania, Ucraina, Iraq, Libia, Togo, Palestina, Madagascar. Ora, pero' "la Regione Lazio, attraverso il suo ente Irai per l'assistenza all'infanzia - fa sapere una nota di Peter Pan onlus - ha deciso di sfrattare i bambini oncoematologici di Peter Pan dalla loro 'Casa' di Roma dando 10 giorni per liberare l'edificio. Peter Pan ha sempre pagato gli affitti all'ente regionale e non ha mai ricevuto alcun finanziamento da parte di enti pubblici". Non si tratta, dunque, fanno sapere dall'associazione, di un caso di morosita'. Bensi' "di una richiesta informale - dice all'Adnkronos Salute Gian Paolo Montini, direttore dell'associazione - di adeguare il canone di affitto alle quotazioni commerciali della zona. All'inizio pagavano 3.000 euro, poi dall'anno scorso 6.000, ora ci chiedono di pagarne fra i 20 e i 30 mila". (segue)