Torino, 21 ott. (Adnkronos) - A otto anni di distanza e una sentenza definitiva che ha assolto la madre, Elena Romani, dall'accusa di aver ucciso la figlia Matilda di due anni, si complica la vicenda della morte della piccola, avvenuta nel 2005 mentre si trovava con la madre nella casa del compagno, Andrea Cangialosi, a Roasio, nel vercellese. Una nuova consulenza riscrive l'ora in cui sarebbe stato sferrato il calcio costato la vita alla piccola. Ad aprile il gup di Vercelli aveva revocato il non luogo a procedere nei confronti di Cangialosi, dando alla Procura sei mesi di tempo per svolgere nuovi approfondimenti sul ruolo dell'uomo nella morte della bambina dopo che la corte d'assise d'appello di Torino aveva assolto la madre della piccola indicando la necessità di nuove indagini sull'ex fidanzato della donna. Secondo il giudice di secondo grado che aveva assolto la donna infatti, la piccola sarebbe stata colpita nei pochi attimi in cui, poco prima delle 16.40 (quando Cangialosi chiamò l'ambulanza), la madre andò sul balcone stendere un cuscino. Per la consulente di allora infatti Matilda era stata colpita dopo le 16.20, ora in cui la Romani concordava sul fatto che Cangialosi si fosse svegliato. Questo in base al fatto che per le lesioni riportate la bimba ci aveva messo tra i 10 e i 20 minuti a perdere i sensi. Ma una nuova consulenza affidata dal gup di Vercelli, Gianluca Massaro, ricostruisce la cosa in modo diverso. Secondo la nuova perizia firmata da Francesco Ventura, medico legale, dal pediatra Pasquale Di Pietro e dalla neuropsiachiatra Lucia Sciarretta, la piccola sarebbe stata colpita tra le 16 e le 16.35 del 2 luglio 2005. Il decesso è collocato alle 17.05, anche se i sanitari avevano provato a rianimare la piccola fino alle 17.40. Per cui Matilda ci avrebbe messo tra la mezz'ora e l"ora ad andarsene. La nuova perizia sembra quindi non sciogliere i dubbi su chi abbia sferrato quel calcio che è costato la vita a Matilda. Spetta ora al gup, fatte le debite valutazioni, decidere come e se procedere nei confronti di Cangialosi. Elena Romani è stata assolta in via definitiva da tutte le accuse nel 2011.