Roma, 11 lug. (Adnkronos) - Con una sentenza di piena assoluzione perche' i fatti contestati (omicidio colposo plurimo e disastro colposo) si e' concluso in Corte d'Appello il processo a Mario Capobianchi gia' amministratore della tipografia che si trovava in via di Vigna Jacobini all'interno del palazzo crollato la notte del 16 dicembre 1998 con il pesante bilancio di 27 morti. La sentenza pronunciata dalla Corte presieduta da Giuseppe Pititto dopo 5 ore di camera di consiglio lascia aperta la porta ad un risarcimento danni che potra' essere richiesto dai parenti delle vittime che si sono costituiti parte civile. Anche il procuratore generale Otello Lupacchini aveva sollecitato l'assoluzione cosi' come deciso dalla Corte. Il processo era tornato all'esame dei giudici di secondo grado per decisione della Cassazione che aveva annullato la condanna inflitta a Capobianchi in primo grado e poi confermati in appello proprio per risolvere un problema provocato dalla possibilita' che le parti offese potessero aspirare ad un risarcimento. A favorire l'assoluzione di Capobianchi sono state le conclusioni di una perizia disposta dalla Corte di Appello perizia che in sostanza aveva scagionato il responsabile della Stilgraf, la societa' tipografica che si trovava all'interno del seminterrato del palazzo.