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Coldiretti-Philip Morris, l'accordo di filiera per garantire la continuità di investimenti sul tabacco italiano

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Coldiretti e Philip Morris Italia hanno siglato ieri l’accordo annuale di filiera per garantire la continuità degli investimenti sul tabacco italiano, favorendo, tra le altre cose, la diffusione nelle campagne di sistemi di agricoltura digitale e di precisione per il risparmio energetico, nonché la riduzione fino al 50% dell’impiego di acqua. Un provvedimento di particolare importanza, tanto in più in una fase caratterizzata dalla recente siccità che taglia i raccolti e fa esplodere i costi di coltivazione del tabacco e sulla scia degli aumenti dell’energia e delle materie prime legati anche al conflitto in Ucraina. 

La firma di ieri rientra in un accordo di lungo respiro che prevede investimenti pluriennali collegati con l’attività della filiera italiana nella produzione, dal 2014, dei prodotti innovativi del tabacco da inalazione senza combustione, che ha reso possibile la stipula di accordi di filiera integrata, a sostegno di una filiera nazionale che è oggi la più importante d’Europa, con circa 50mila addetti.

In particolare, per quanto riguarda il 2022, l’accordo prevede l’acquisto di tabacco greggio per volumi pari a oltre 20mila tonnellate (circa il 50% del tabacco italiano), tenendo conto anche delle nuove criticità nel settore agricolo e segnando un ulteriore impegno condiviso per diffondere buone pratiche di coltivazione e sinergie gestionali nella filiera, con l’obiettivo di dare continuità alla produzione ed investire sulla sostenibilità e sulla digitalizzazione.

«La crisi aggravata dalla guerra in Ucraina si può affrontare solo con la corresponsabilità dell’intera filiera e l’iniziativa assunta nell’ambito dell’accordo siglato nel settore del tabacco rappresenta un segnale importante per l’intero sistema agroalimentare», ha affermato il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, sottolineando «l’importanza di interventi capaci di far fronte ad aumenti di costi insostenibili per le imprese agricole».

Philip Morris si è impegnata ad acquistare circa il 50% del tabacco prodotto in Italia, grazie alla collaborazione con circa 1000 aziende agricole attive prevalentemente in Campania, Umbria, Veneto e Toscana, garantendo così la possibilità di attuare una programmazione strategica di medio-lungo periodo e la sostenibilità economica per l’intera filiera tabacchicola italiana. Gli investimenti di Philip Morris Italia sulla filiera agricola italiana, pari a circa 100 milioni di euro per il 2022, avranno in Italia un impatto occupazionale stimato diretto, indiretto ed indotto fino a 28.700 persone. L'impatto economico stimato diretto, indiretto ed indotto degli accordi per l’anno 2022 sarà di 75 milioni di euro in Veneto, 77 milioni in Umbria e 82 milioni in Campania.

«Continuiamo a sostenere in modo concreto e tangibile la filiera tabacchicola italiana insieme a Coldiretti, sempre più convinti di quanto una logica di filiera integrata sia la sola - oltre che la migliore - strada da seguire, come ormai facciamo da oltre dieci anni», ha dichiarato invece Marco Hannappel, amministratore delegato e presidente di Philip Morris Italia.

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