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IRCCS-Università San Raffaele: anticorpi monoclonali per l'emicrania nei bambini, primi reclutatori al mondo nel trial clinico

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“Siamo i primi reclutatori al mondo nel trial clinico sul rivoluzionario trattamento con anticorpi monoclonali antiCGRP (Fremanezumab) per l'emicrania cronica in età pediatrica e adolescenziale (6-17 anni). Un dato di enorme prestigio per l’Istituto San Raffaele vista anche la complessità di reclutare piccoli pazienti e adolescenti”. Lo annuncia il Prof. Piero Barbanti, Direttore dell’Unità per la Cura e la Ricerca su Cefalee e Dolore dell’IRCCS San Raffaele e Professore di Neurologia presso l’Università San Raffaele di Roma, a poche ore dalla Giornata Nazionale della Neurologia del 22 settembre.

Si tratta del primo farmaco preventivo specifico e selettivo per l'emicrania in bambini e ragazzi. “Fino ad oggi abbiamo usato come cura antidepressivi, antiepilettici, calcio-antagonisti e beta bloccanti” spiega il neurologo, “questi trattamenti sono poco tollerati, inducendo spesso sonnolenza, variazioni di peso o disturbi della concentrazione. Fremanezumab, anticorpo monoclonale anti CGRP ,già in commercio per l’adulto e che stiamo utilizzando sperimentalmente al San Raffaele potrebbe essere una svolta. Attualmente siamo i leader mondiale di questa sperimentazione in quanto a numero di soggetti studiati, 27 in totale, il più piccolo ha 9 anni, il più grande 17. Il farmaco, iniettato sottocute mensilmente ha grandissima efficacia e agisce rapidamente anche nelle forme croniche associate a depressione, non presentando sostanzialmente eventi avversi”.

In Italia oltre 7 milioni di persone soffrono di emicrania, il 10% sono bambini e ragazzi e si stima che fino al 2% dei ragazzi tra i 12 e i 17 anni abbia mal di testa più di 15 giorni al mese. Più nello specifico: oltre il 40% dei ragazzi è colpito da cefalea mentre 10 bambini su 100 soffrono di emicrania, una forma comune di cefalea primaria. Si tratta di percentuali in aumento, condizionate da carenza di sonno, alimentazione irregolare, stress e crescente uso di sostanze psicoattive anche tra i più giovani. La giornata della Neurologia punta i fari sulla prevenzione ma “la vera sfida oggi” sottolinea Barbanti, “è riuscire a intervenire sin dall’infanzia per plasmare la salute neurologica dell’adulto intercettando le cefalee già in epoca scolare, sensibilizzando genitori, ragazzi, professori e dirigenti scolastici. All’età di dieci anni, la prevalenza dell'emicrania nei bambini è approssimativamente del 5% e aumenta nel corso dell'adolescenza fino a percentuali che raggiungono il 28% nelle femmine e il 15% nei maschi in età post-adolescenziale. Prima della pubertà, l'emicrania colpisce allo stesso modo ragazzi e ragazze. Dall’adolescenza, l'emicrania interessa più le femmine che i maschi in un rapporto 3:1 (T. W. Victor,et al., Cephalalgia Int. J. Headache, Sep. 2010, 30 (9): 1065–1072). Anche l’emicrania cronica, ovvero più di 15 giorni di cefalea al mese per un periodo maggiore o uguale a 3 mesi, è comune nei bambini e negli adolescenti, con una prevalenza dello 0,6% nei bambini tra i 6 e i 12 anni, percentuali che aumentano fino all’1,8 % negli adolescenti tra i 12 e 17 anni (R. B. Lipton et al., Headache, May 2011, 51 (5):693–706)”.

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