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Editoria: Osservatorio for independent thinking lancia Doubt and Debate

martedì 14 ottobre 2025
Editoria: Osservatorio for independent thinking lancia Doubt and Debate

2' di lettura

Andrea Ceccherini, presidente Osservatorio for independent thinking, ha presentato il nuovo progetto internazionale di tech-media literacy Doubt and Debate, che responsabilizza i giovani a essere sempre più cittadini informati in un'era digitale guidata dagli algoritmi e segnata dalla disinformazione e dal diffondersi delle fake news. Attraverso l'alfabetizzazione tecnologica e mediatica, i giovani rafforzano la coscienza critica, essenziale nell'era dell'intelligenza artificiale e imparano a guardare il mondo anche con gli occhi degli altri, aprendosi ai diversi punti di vista, per combattere la polarizzazione. Doubt and Debate è una piattaforma che permette alle classi di accedere a lezioni dinamiche e a contenuti esclusivi multimediali, grazie a media partnership internazionali di altissimo standing e reputazione. "Con Doubt and Debate - ha dichiarato Ceccherini rivolgendosi agli studenti presenti in sala al teatro San Babila - vogliamo scalfire le certezze che polarizzano, le convinzioni che separano e radicalizzano per aprire la strada al dubbio e al confronto, due esercizi necessari in un mondo che sembra essere sempre più in fiamme".

Chi crede in questa scommessa - ha concluso Ceccherini - ci segua e ci stia vicino per scrivere insieme una pagina nuova, dove dubbio e dibattito rappresenteranno i punti cardine intorno a cui far assaporare ai giovani il piacere e la curiosità di scoprire chi sono, di conoscere sé stessi e le opinioni che hanno". Sul palco è salito anche Pietro Labriola, Ceo di Tim, main sponsor del progetto, che contribuirà lanciando anche una potente campagna social a supporto, per chiedere ai ragazzi di attivarsi e "metterci la faccia" condividendo cosa significa per loro prendere il controllo del digitale ed essere protagonisti delle proprie scelte: #RompiLaBolla #ViviFuoriDalDisplay. "Oggi la finestra sul mondo passa attraverso un feed dove tutto finisce per assomigliarci, ma la buona notizia è che l'80% dei giovani chiede di capire come funzionano gli algoritmi. Non è diffidenza verso la tecnologia, è il desiderio di governarla. È da qui che comincia il nostro progetto. Con il coraggio dei ragazzi e la nostra forza, insieme rompiamo la bolla. Non per uscire dal digitale ma per entrarci - con testa, spirito critico e libertà", ha sottolineato.