Questa mattina la Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Roma, il Comando Regionale Lazio e il Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata (S.C.I.C.O.) della Guardia di Finanza hanno sottoscritto un importante memorandum operativo finalizzato a rendere più efficace e sistematica l’azione di contrasto patrimoniale alla criminalità economica e organizzata attraverso l’istituto della “confisca allargata in executivis”.
A firmare l’accordo, presso la Procura Generale di Roma, in Piazza Adriana n. 2, il Procuratore Generale – dott. Giuseppe Amato e, per la Guardia di Finanza, il Comandante Regionale Lazio - Gen. D. Mariano La Malfa e il Comandante dello S.C.I.C.O. - Gen. D. Antonio N. Quintavalle Cecere.
L’intesa punta a rendere pienamente esecutivi i provvedimenti di confisca, non precedentemente disposti o già disposti ma talvolta non ancora eseguiti o solo parzialmente eseguiti a causa di azioni dirette all’occultamento degli asset patrimoniali interessati dai provvedimenti, e a colpire con maggiore incisività i patrimoni illecitamente accumulati da soggetti condannati in via definitiva.
Il memorandum prevede l’istituzione di un tavolo tecnico di approfondimento e di analisi, composto dal Procuratore Generale, dal Comandante del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Roma, ovvero da loro delegati, all’occorrenza integrato con personale individuato dal Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata nonché in forza ai Reparti dipendenti dal Comando Regionale Lazio.
Compito del tavolo sarà quello di effettuare uno screening dei soggetti da valutare avuto riguardo alle sentenze passate in giudicato e ai provvedimenti emessi dal giudice dell'esecuzione, implicanti l'adozione di provvedimenti di confisca, sulla scorta delle linee guida dettate dalla Procura Generale. La Guardia di Finanza, in sinergia con i magistrati della Procura Generale, effettuerà attività investigative, anche attraverso l’utilizzo delle banche dati in uso al Corpo nonché dell’applicativo MOLECOLA, volte a ricostruire la situazione patrimoniale dei soggetti individuati, con specifico riferimento alla titolarità e/o disponibilità a qualsiasi titolo,
anche per interposta persona fisica o entità giuridica, di denaro, di beni mobili, beni immobili o altre utilità.
Per le finalità di collaborazione e allo scopo di individuare e consolidare best practice di approfondimento e di analisi coordinate, efficaci e complementari su tutto il distretto di Corte d’Appello di Roma, la Guardia di Finanza, tramite il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Roma, organizzerà, altresì, specifici momenti formativi a favore degli altri reparti dipendenti dal Comando Regionale Lazio, avvalendosi anche del supporto del Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata.
Il Procuratore generale rappresenta che “La confisca allargata, come di recente ribadito dalla Corte costituzionale [sentenza n. 166 del 2025], rientra nell'alveo delle forme "moderne" di confisca alle quali, già da tempo, in ambito internazionale si è fatto ricorso per superare i limiti di efficacia della confisca penale "classica": limiti legati all'esigenza di dimostrare l'esistenza di un nesso di pertinenza - in termini di strumentalità o di derivazione - tra i beni da confiscare e il singolo reato per cui è pronunciata condanna.
Si mira a promuovere la confisca, totale o parziale, dei beni che appartengono a una persona condannata per un reato suscettibile di produrre, direttamente o indirettamente, un vantaggio economico, laddove l’autorità giudiziaria, in base alle circostanze del caso, compresi i fatti specifici e gli elementi di prova disponibili, come il fatto che il valore dei beni è sproporzionato rispetto al reddito legittimo della persona condannata, sia convinta che i beni in questione derivino da condotte criminose.
È in quest’ottica che magistratura e Guardia di Finanza, in linea anche con i compiti di quest’ultima che la vedono protagonista del recupero in favore dell’Erario anche delle risorse oggetto di profitto illecito, hanno voluto promuovere una sinergica azione operativa attraverso un Protocollo innovativo, che vuole anche sfruttare le potenzialità dell’applicativo MOLECOLA, sviluppato dal Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata, per lo svolgimento delle indagini patrimoniali”.
“La firma del memorandum - ha affermato il Generale La Malfa - consolida una specifica collaborazione già in atto tra l’Autorità Giudiziaria e la Guardia di Finanza, rendendo più incisiva l’azione di contrasto alla criminalità economica e organizzata volta a individuare, aggredire ed escludere dai circuiti legali ogni forma di ricchezza illecita, attraverso l’applicazione della confisca in executivis dei beni ingiustamente sottratti alla collettività”.
Il Gen. D. Antonio N. Quintavalle Cecere ha sottolineato che gli accertamenti patrimoniali oggetto dell’odierna intesa protocollare potranno essere sviluppati avvalendosi delle moderne tecnologie informatiche in dotazione ai reparti della Guardia di Finanza. In particolare l’applicativo Molecola, realizzato completamente in house dagli specialisti dello S.C.I.C.O., consentirà di velocizzare le complesse attività di analisi della situazione economico-finanziaria riferita ai soggetti condannati in via definitiva.




