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Manovra, Capobianco (Conflavoro): lavoro e contratti al centro, ora politiche strutturali per le imprese

martedì 30 dicembre 2025
Manovra, Capobianco (Conflavoro): lavoro e contratti al centro, ora politiche strutturali per le imprese

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“La Legge di Bilancio 2026, pur in un quadro di risorse contenute, rappresenta una base positiva per sostenere lavoro e sistema produttivo e per avviare politiche più strutturali a favore della competitività delle imprese”. Lo dichiara Roberto Capobianco, presidente nazionale di Conflavoro, commentando la Manovra appena approvata.

“In particolare, va nella direzione giusta la detassazione degli aumenti retributivi derivanti dai rinnovi dei contratti collettivi nazionali del settore privato. Una misura che accoglie una proposta di Conflavoro del 2023, in grado di rafforzare il potere d’acquisto dei lavoratori e incentivare una contrattazione più responsabile, capace di sostenere produttività e tenuta delle imprese. Per renderla pienamente efficace è ora fondamentale individuare, settore per settore, il contratto collettivo di riferimento su cui costruire sistemi di incentivo alle imprese che investono nel lavoro di qualità. È un passaggio decisivo per valorizzare le aziende corrette e contrastare il dumping contrattuale”.

Il presidente di Conflavoro richiama poi il tema della competitività. “La trasformazione digitale e l’intelligenza artificiale sono leve ormai essenziali per la produttività delle PMI. Coi primi provvedimenti utili sarà fondamentale accompagnare le imprese con politiche strutturali che favoriscano adozione dell’AI, formazione delle competenze e innovazione dei processi. Si tratta di un treno che passa una volta sola e non possiamo perderlo”.

Infine, sul fronte del sostegno alle aziende in difficoltà, Conflavoro sta ultimando una proposta di legge per l’introduzione del Fondo rotativo Salva Impresa. “Il Fondo prevede un contributo minimo e sostenibile da parte delle imprese, sul modello di quanto già avviene per i lavoratori, per finanziare una cassa integrazione attiva che mantenga i dipendenti in azienda coi contributi a carico dello Stato, garantire liquidità immediata per la continuità produttiva e offrire una tutela anche agli imprenditori costretti a cessare l’attività, come avviene per la NASpI. Il confronto con il Governo Meloni è già avviato e riteniamo che il Salva Impresa possa rappresentare una svolta concreta per la tutela del sistema produttivo italiano, da raggiungere in questo ultimo anno di legislatura”, conclude Capobianco.