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Csm, ai magistrati i mezzi pubblici fanno schifo: la riforma? Eccola: chi si assumono con i nostri soldi

 Toghe

Paolo Ferrari
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Al Consiglio superiore della magistratura sono finiti gli autisti. Ed è un problema molto serio. Per non correre il rischio che qualche consigliere, laico o togato che sia, possa essere costretto a dover prendere come i comuni mortali i mezzi pubblici per spostarsi, Palazzo dei Marescialli ha bandito d'urgenza un maxi concorso per ben 8 posti. I consiglieri sono in tutto 24. A Roma prendere l'autobus o la metropolitana, infatti, è da tempo una prova di grande coraggio. Nell'ultimo anno e mezzo, tanto per fare un esempio, sono andati a fuoco per autocombustione quasi quaranta autobus. Un record per l'amministrazione grillina di Virginia Raggi che difficilmente verrà raggiunto da altre Capitali del pianeta. Non solo quelle europee ma anche dei Paesi africani. Meglio, si saranno detti al Csm, non sfidare oltre la sorte e lasciarsi scorazzare da fidati autisti in livrea. Si tratta di un concorso di "secondo livello", non aperto a tutti. Per poter partecipare bisogna aver già svolto le mansioni di autista presso «altre amministrazioni centrali dello Stato, sia civili che militari, organi di rilievo costituzionale o in autorità amministrative indipendenti». Un concorso di "primo livello" avrebbe avuto impatto, dicono dal Csm, «su un ampia platea di aspiranti», con tempi di definizione della procedura incompatibili con la necessità di evitare che i consiglieri restino appiedati per troppo tempo o in balia degli autobus capitolini "flambé". Fra i requisiti necessari il bando prevede esplicitamente «il possesso della patente di abilitazione, non scaduta». Evidentemente ci deve essere stato chi in passato ha concorso senza averla mai conseguita.

 

 

LA SELEZIONE
Il paletto anagrafico, inizialmente fissato a quarantacinque anni, è stato alzato a cinquanta. La commissione esaminatrice, e veniamo agli aspetti più interessanti, sarà composta da un magistrato con almeno venti annidi servizio, un esperto di cerimoniale e un ingegnere della motorizzazione civile. Le prove, scritte ed orali, dovranno accertare la «conoscenza del codice della strada e dei motori nonché la conoscenza delle autovetture». Un terzo dei posti è riservato alle donne. Su questo aspetto la parità di genere al Csm non è ancora arrivata. Il possesso della patente tipo D, quella per gli autobus, sarà titolo preferenziale. Come anche il superamento di specifico «corso di formazione su guida sicura». Per i vincitori del concorso è previsto un periodo di prova di due mesi prima di passare di ruolo.

 

 

Lo stipendio è di tutto rispetto. Non siamo riusciti a conoscere la cifra esatta, però ci dicono sia molto superiore a quello di un conducente di scuolabus. Quattordici mensilità, poi, con tutti i relativi benefit. Il lavoro, comunque, non è impegnativo. Le settimane di lavoro sono infatti solo tre. Al Csm, come noto, non si lavora tutto il mese: una settimana è definita "bianca", non prevedendo attività di alcun tipo (Plenum, Commissioni, ecc.). Ed essendo gli autisti impegnati per i consiglieri il riposo settimanale extra scatta di default. Non tutti i consiglieri, però, utilizzeranno i neo autisti. Molti, infatti, avendo avuto minacce hanno la scorta effettuata dalle Forze di polizia. Nino Di Matteo, il pm del processo "Stato -mafia", ha diverse auto di scorta. Lo stesso Luca Palamara quando era al Consiglio Superiore della Magistratura aveva la scorta. E con lui tanti altri. Comunque sia, l'importante per i consiglieri è non prendere i mezzi di Virginia Raggi!

 

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