Mario Draghi ha ricevuto a Palazzo Chigi il leader in pectore del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte. L'incontro, che è durato circa un'ora, "è stato proficuo e cordiale. Ho ribadito e anticipato il pieno sostegno del M5S al piano vaccinale e alla politica sanitaria", ha detto l'ex premier. Che però sulla riforma della Giustizia ha voluto mettere dei paletti. Conte infatti ha assicurato "un contributo attento e costruttivo dal M5S. Il Movimento si era già distinto e aveva lavorato per l'accelerazione dei processi e anche in Parlamento darà un contributo per migliorare e velocizzare i processi. Ma a Draghi ho ribadito che saremo molto vigili nello scongiurare che non si creino soglie di impunità. Si continuerà a lavorare e M5S sarà molto attento per miglioramenti e interventi che possano scongiurare soglie di impunità".
Marta Cartabia e lo scontro con Enrico Letta sulla giustizia. Lo sfogo privato: "La trattativa è chiusa"
Marta Cartabia non ne può più di mediare sulla riforma della giustizia. Dopo gli scontri con il Movimento ...Quanto alla fiducia sulla riforma Cartabia, l'ex premier ha affermato di "non averne parlato" con Draghi. "Il governo ha a cuore tempi rapidi ma c'è una dialettica parlamentare. Non abbiamo parlato di fiducia ma di eventuali interventi che possano migliorare il testo". Sulla giustizia, ha rimarcato, "mettiamo da parte bandierine e ideologie, vogliamo dare agli italiani un'amministrazione della giustizia con tempi chiari e definiti ma assicurando anche il principio che alle vittime dei reati venga assicurata giustizia. Non possiamo assolutamente creare le condizioni e il rischio che possano svanire i processi".
Contemporaneamente la Cartabia, a Firenze, intervenendo a una tavola rotonda organizzata dalla Corte d'Appello e dall'Università ha ribadito: "Quella che attualmente è all'esame del Parlamento è una riforma approvata dall'intero governo dopo mesi di dialoghi, di confronti a 360 gradi e di lunghe e pazienti trattative e mediazioni a cui hanno partecipato e dato il loro contributo tutti i protagonisti politici della maggioranza, nessuno escluso. E tutti lo hanno approvato nel Consiglio dei ministri, fatti salvi i necessari aggiustamenti tecnici". Era questo un messaggio a Conte?