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L'Aria che tira, Peter Gomez e le gole profonde: "Non è detto che vada tutto liscio", a settembre il governo si schianta?

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Si è discusso della riforma della giustizia e della prossima votazione al Senato a L'Aria che tira su La7. Tra gli ospiti anche Peter Gomez, direttore de ilfattoquotidiano.it, il quale ha spiegato che bisogna fidarsi di Giuseppe Conte: "Dobbiamo credergli. Il M5S cercherà di far pesare il fatto che in Parlamento è ancora - nonostante le defezioni - la formazione politica con più voti rispetto a tutti gli altri". Secondo lui, insomma, non dovrebbero esserci sorprese a Palazzo Madama. Ma allo stesso tempo ha detto che i grillini hanno comunque la possibilità di farsi sentire se lo ritengono opportuno: "La riforma Cartabia è nata in una maniera, c'era un accordo tra i ministri, si era detto di non cambiare una virgola e invece la riforma è cambiata molto".

 

 

 

Se a settembre la riforma andrà avanti al Senato senza problemi, secondo Gomez - viste le modifiche volute dal M5s e dal Pd - potrebbe verificarsi comunque un altro tipo di scenario: "Io sono disposto a scommettere 50 euro che la situazione non cambierà rispetto al passato e che i processi continueranno a essere lenti". Il direttore del Fatto online, inoltre, non si spiega l'urgenza di questo tipo di riforma, visto che l'Unione europea avrebbe chiesto all'Italia di intervenire sulla giustizia civile e non  su quella penale. Insomma, "non è detto che vada tutto liscio a settembre", sottolinea Gomez.

 

 

 

"Allora perché si è parititi dal penale?", gli ha chiesto il conduttore, Francesco Magnani. "Draghi si è mosso da abile politico - ha replicato Gomez -. Lui non è solo un tecnico, è stato nei ministeri per tantissimo tempo. Si è mosso sulla riforma della giustizia penale nel momento di massima debolezza dei 5stelle, quando non avevano né un leader politico né una linea".

 

 

 

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