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DiMartedì, Piercamillo Davigo sul caso Morisi: "Perché Salvini deve essere preoccupato"

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"La Lega dovrebbe preoccuparsi". Piercamillo Davigo, in collegamento con Giovanni Floris a DiMartedì su La7, interviene sul caso di Luca Morisi, l'ex responsabile della comunicazione di Matteo Salvini indagato a Verona per cessione di sostanze stupefacenti.

 

 

 

 

 

 

Dal punto di vista giuridico, spiega l'ex pm di Mani Pulite, siamo dalle parti dei "reati bagatellari" o quasi: "Sono casi che nei tribunali sono frequentissimi, ce ne sono migliaia". Ecco perché, a precisa domanda di Floris su quanto sia grave la posizione dell'ex guru social de "La Bestia", Davigo risponde secco: "Non ne ho idea". 

 

 

 

 

 

 

Il punto però è che il dibattito, da una "semplice" e dolorosa questione privata, con la droga e "fragilità personali" che lo tesso Morisi ha voluto riconoscere, si è ben presto spostato nel giro di poche ore sul piano di un vero e proprio processo politico a Salvini e alla Lega, etichettato come "il partito dell'odio" e della "doppia morale" da buona parte dei commentatori e dei politici di sinistra, lesti a cogliere la palla al balzo per spingere il Capitano sempre più ai margini della maggioranza. 

 

 

 

 

"Un partito, dal suo punto di vista, è tenuto a sapere e rispondere dei vizi privati dei suoi dirigenti?", chiede Floris. "Non è tenuto a saperlo, però quando li sa dovrebbe essere il primo a preoccuparsi", è la sibillina risposta dell'ex membro del Consiglio superiore della magistratura. "Oddio, se ho qualcuno che dice di pensarla come me e poi fa il contrario di quello che dice vuol dire che non me ne potrei fidare, o no?", conclude Davigo.

 

 

 


 

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