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Luca Morisi, "chat registrate su WhatsApp": voci dalla procura, la mossa sporca del rumeno

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Alcune chat registrate su WhatsApp potrebbero aggiungere dettagli all'inchiesta che vede indagato per cessione di stupefacenti Luca Morisi. Ne ha parlato Petre, 20 anni, uno dei due escort adescato in Rete e anche lui indagato per lo stesso reato. Morisi potrebbe essere interrogato già la prossima settimana. La partita giudiziaria si gioca sul flacone. L'esito degli accertamenti di laboratorio sul contenuto sequestrato che Petre "asseriva essere della droga da stupro (Ghb)", scrive il Corriere della Sera. I magistrati hanno indagato sia Morisi sia Petre per la cessione di Ghb. "Quel flacone di droga liquida non era mio. Posso provarlo e lo farò", ha detto Morisi al legale. Petre sostiene il contrario.

 

Se a portare quel flacone è stato il giovane rumeno, quell'accusa contro Morisi potrebbe essere archiviata, ma rimarrà la segnalazione al prefetto per il consumo di uso personale di cocaina. Morisi dovrà raccontare come abbia adescato i due giovani, quale cifra abbia pattuito con loro, "se davvero - dopo aver accreditato 2.500 euro - avesse concordato un pagamento ulteriore di 1.500 euro. E ancora era davvero il primo incontro? Oppure i due stranieri sono parte di un giro frequentato abitualmente da Morisi? Possibile che sapessero perfettamente con chi avessero a che fare? Una delle ipotesi esplorate dai carabinieri è che Morisi sia rimasto vittima di un ricatto: rivelare che custodiva droga in casa per aver rifiutato di pagare le prestazioni sessuali una cifra più alta di quella pattuita", precisa sempre il Corriere.

 

 

Sembra molto strano infatti che i rumeni abbiano deciso di chiamare i carabinieri denunciando di essere stati derubati. Secondo Petre, Morisi contattò sul sito online di incontri gay il suo amico Alexander che a sua volta lo contattò e gli presentò via chat il cliente per andare da lui. Nell'appartamento di Morisi sono stati trovati 0,31 grammi di cocaina che lui stesso ha consegnato ai carabinieri. "Residui di una quantità molto più grande che sarebbe stata consumata durante la notte. I carabinieri sono alla ricerca del fornitore e certamente anche di questo i magistrati chiederanno conto a Morisi. Ulteriore tassello di una storia ancora da scrivere per intero", conclude il Corriere.

 

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