Cerca
Logo
Cerca
+

Gad Lerner, lo scoop sui morti al Trivulzio? Una bufala contro la Lombardia: demolito dalla magistratura

Gad Lerner

Enrico Paoli
  • a
  • a
  • a

Al Pio Albergo Trivulzio, la Baggina per i milanesi, e in altre sette residenze per anziani, non c'è stata una strage. Forse una sottovalutazione del Covid. Forse. Di certo non ci sarà un processo per quelle morti legate al Coronavirus. I pubblici ministeri del Tribunale di Milano, Mauro Clerici e Francesco de Tommasi, hanno chiesto l'archiviazione dell'inchiesta sulle morti al Trivulzio durante la prima ondata di Covid. «Non è stata acquisita alcuna evidenza di condotte colpose o comunque irregolari», si legge nel dispositivo processuale, «causalmente rilevanti nei singoli decessi, in ordine alla assistenza prestata». Anzi, «con riguardo ai singoli casi», scrivono i pm, «neppure sono state accertate evidenze di carenze specifiche, diverse dalle criticità generali già indicate, riguardo le misure protettive o di contenimento, che possano con verosimiglianza aver inciso sul contagio dei singoli soggetti».

 

 

In un colpo solo i magistrati milanesi smontano tesi accusatorie non proprio «inattaccabili» e campagne mediatiche orchestrate ad arte. Ma, soprattutto, smentiscono la teoria «stragista» sostenuta, a suo tempo, da Gad Lerner, sulle colonne di Repubblica. In rapida successione una selezione di quei titoli, sparati come ai tempi Tangentopoli. 5 aprile del 2020: «La strage nascosta del Trivulzio». «L'epidemia insabbiata». 7 aprile: «Poveri morti nascosti». «Si allarga la vergogna del Trivulzio», editoriale di Gad Lerner. E ancora: «Occultamento di dignità», «Quei corpi accatastati sono una ferita per la città». 8 aprile: «Mani Pulite sul Trivulzio». 9 aprile: «Quei referti scomparsi al Trivulzio». E così via, con il giornalista impegnato a descrivere la Baggina come un lager.

 

 

«Un attacco mediatico andato avanti per mesi con una violenza inaudita nei confronti del sottoscritto», scrive sui social l'ex assessore al Welfare della Lombardia, Giulio Gallera, «del presidente della Regione, Attilio Fontana, e del Pirellone». Una vera e propria gogna, insomma. Invece, come stabilisce la richiesta di archiviazione dei pubblici ministeri milanesi, nulla di tutto ciò è accaduto. Certo, è emersa «una certa sottovalutazione iniziale del rischio» dei contagi da Covid «da parte della dirigenza» del Pio Albergo Trivulzio, che «nel primo periodo di diffusione dell'epidemia» era «preoccupata soprattutto di evitare allarmismi». Ma chi non ha sottovalutato il fenomeno all'inizio? Chi? Tant' è che non sono emerse, ad ogni modo, «responsabilità penali legate a quei decessi».

 

 

Ma a colpire non è solo la richiesta di archiviazione da parte dei pm, smentendo una volta per tutte la «teoria Lerner», anche la tempisti ca, ovvero la comunicazione dopo le elezioni e i ballottaggi, desta qualche sospetto. «Diciamo che quando ci sono indagini che coinvolgono il centrodestra vengono rese note prima del voto, quelle che riguardano personaggi di un'altra parte politica vengono rese note dopo il voto», sostiene il leader della Lega, Matteo Salvini, «la richiesta di archiviazione della Regione Lombardia per i morti nella casa di riposo a Milano, archiviazione che risale a una decina di giorni fa, arriva a urne chiuse». Teorie a tema e giustizia orologeria, insomma.

Dai blog