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Davigo, la crisi di nervi di Travaglio: "Lui perbene condannato, e intanto Nordio..."

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Crisi di nervi per Marco Travaglio, prima in redazione e poi a CartaBianca su Rai 3. Il direttore del Fatto quotidiano ha vissuto una giornata durissima, tra Senato e Tribunale di Brescia, e il risultato è una prima pagina che trasuda odio da tutte le righe. 

 

 

 

"L'Italia alla rovescia", è lo strillo su un suggestivo fotomontaggio che ritrae "B. beatificato" (laddove B. è ovviamente Silvio Berlusconi, ricordato da tutti a Palazzo Madama, tra applausi e lacrime, tranne che dai senatori del Movimento 5 Stelle rimasti in "rispettoso" - dicono loro - silenzio), "Davigo condannato" e "Uggetti salvato". "Il giorno della illegalità", lo chiamano al Fatto: "Le destre e Renzi celebrano lo 'statista' pregiudicato a suon di balle. Per gli atti di Amara l'ex pm si prende 15 mesi. Assolto l'ex sindaco Pd (di Lodi, ndr): il reato c'è ma è tenue". Questa la sintesi amareggiata della banda Travaglio.

 

 

 

In serata, poi, il direttore va da Bianca Berlinguer e incalza quasi con le lacrime agli occhi per la rabbia per il destino gramo che ha colpito il suo idolo e punto di riferimento, l'ex pm di Mani Pulite Piercamillo Davigo, condannato a 15 mesi per rivelazioni di segreto d'ufficio sul caso Amara e la loggia Ungheria. Secondo l'accusa (e secondo i giudici del tribunale di Brescia), Davigo avrebbe diffuso a una decina di persone i verbali di Amara passatigli dal pm di Milano Marco Storari con l'intento di "alimentare il chiacchiericcio" contro il membro del Csm Sebastiano Ardita, suo "nemico". "Mentre si ricordava Berlusconi in Parlamento - si lamenta Travaglio su Rai 3 -, veniva condannata una persona perbene come Davigo mentre ieri il ministro Nordio ha detto che 'anche l’imprenditore più onesto non può pagare tutte le tasse'". Mele, pere e manette.

 

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