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Arianna Meloni, l'Anm: "Complotto? Ennesimo attacco alla magistratura"

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Sulla vicenda di Arianna Meloni e la (presunta) imminente inchiesta a suo carico per "traffico di influenze", scenario adombrato dal direttore del Giornale Alessandro Sallusti domenica mattina, interviene a scoppio ritardato e a gamba tesa anche l'Associazione nazionale magistrati. 

"Quello in corso - si legge in una nota dell'Anm, il sindacato delle toghe guidato da Giuseppe Santalucia - è l'ennesimo attacco alla magistratura, volto a delegittimarla adombrando presunti complotti. Un esercizio pericoloso che indebolisce le istituzioni repubblicane e danneggia l'intero Paese".

In queste ore, tutto Fratelli d'Italia, il partito di cui la sorella della premier Giorgia Meloni è a capo della segreteria politica nonché responsabile tesseramento, è partito in quarta a difesa di Arianna. Il capogruppo alla Camera Tommaso Foti, in due interviste a Il Giornale e a La Stampa, ha per esempio parlato di "disegno eversivo" mentre vari esponenti meloniani parlano di tentativi di intimidazione politica da parte delle opposizioni e di certa magistratura politicizzata.

Anche a questo fa riferimento Alessandra Maddalena, vicepresidente dell'Anm: "Ormai siamo abituati ad attacchi di questo tipo, anche da diverse forze politiche. Si tratta di un'operazione di delegittimazione molto pericolosa". accusa la toga all'Huffington Post. "Ancora una volta - premette Maddalena - si vuole far apparire la magistratura come interessata e di parte. Si vuole far credere che i magistrati esercitino la loro funzione per scopi politici. Così facendo si indebolisce un pezzo dello Stato e si corre il rischio che i cittadini non si fidino più della magistratura", sono le parole della Maddalena che anticipavano, di fatto, la nota dell'Anm.

Nel caso specifico, prosegue la vicepresidente, "sono state fatte delle dichiarazioni senza alcun riferimento a fatti concreti. Sono tesi, a quanto ne sappiamo, fondate sul nulla". La tensione governo-toghe  "c'è da decenni - sottolinea ancora -. Al di là del caso di cui stiamo parlando, per il quale non ci sono evidenze, è normale che quando la magistratura, nell'esercizio delle sue funzioni, entra in contatto con la politica si generano tensioni. E' sempre stato così e tutto sommato non è cosa di cui sorprendersi. Sorprende, invece che si continui, nell'attaccare la magistratura, a ipotizzare complotti da quest'ultima orditi nei confronti di una o l'altra parte politica. Addirittura che si ipotizzi che si prendano accordi per far cadere un governo. Questi attacchi, maturati per ragioni politiche, finiscono per fare del male alla democrazia".

La vicepresidente dell'Anm nega che le inchieste nei confronti dei politici finite in nulla siano prova della loro pretestuosità: "Quando si arriva all'assoluzione di un politico - conclude - c'è chi dice che l'indagine era fatta male, o che era stata fatta per scopi politici, quando si arriva alla condanna, la parte politica avversa dice il contrario. Ma le pronunce di assoluzione non significano che vi è stato un uso politico delle indagini. E in ogni caso per criticare un procedimento bisognerebbe leggere tutta la sentenza, non solo basarsi sull'esito". 

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