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Il sondaggio di Mannhimer affonda la magistratura: "Cosa pensano gli italiani dei giudici"

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Il 54% degli italiani contesta la magistratura: lo rivela il sondaggio realizzato dall’istituto Eumetra per la trasmissione PiazzaPulita, come illustrato da Renato Mannheimer su Italia Oggi. A pesare è il conflitto con la politica, che di recente si è visto soprattutto in due casi: prima i discussi arresti domiciliari dell’ex presidente della Liguria Giovanni Toti e poi il processo Open Arms che vede imputato il leader della Lega Matteo Salvini. Quest'ultimo è accusato di aver ritardato lo sbarco di 147 migranti a bordo della nave della Ong spagnola nel 2019, quando era ministro dell'Interno.

Per queste due vicende, se da una parte c'è chi ha espresso apprezzamento per il lavoro dei giudici, dall'altra c'è chi invece ha criticato il loro operato, non risparmiando toni aspri. In molti, in particolare, accusano la magistratura di voler condizionare in modo improprio la vita politica del paese. Stando alla rilevazione illustrata da Mannheimer, la maggioranza valuta negativamente i giudici, dichiarando di avere poca fiducia in loro. A pensarla in questo modo sono soprattutto le persone di età centrale, con un basso titolo di studio e, soprattutto, gli elettori di centrodestra, con una punta del 70% tra i votanti per il Carroccio. 

 

 

 

Per il 42%, invece, è positivo il giudizio nei confronti dei giudici: in questo caso si tratta principalmente di elettori del centrosinistra, Pd in testa. Su questo argomento, insomma, la spaccatura del Paese è piuttosto netta. È un dato di fatto, comunque, come ha sottolineato il sondaggista, che la magistratura oggi non gode più del livello di fiducia di una volta: 30 anni fa l'indice superava addirittura il 70%. Negli ultimi mesi, poi, il crollo non si sarebbe praticamente mai fermato. Nonostante questo, la magistratura resta comunque una delle istituzioni considerate in maniera più positiva dai cittadini: basti pensare, per esempio, che partiti e
Parlamento fanno registrare un livello di fiducia di gran lunga inferiore, pari rispettivamente al 19% e al 32%. Il 40%, invece, soprattutto giovani e astensionisti, non ha fiducia in nessuna di queste istituzioni. 

 

 

 

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