Una politica "sotto tutela" della magistratura. A Sara Kelany, deputata di Fratelli d'Italia e responsabile del Dipartimento immigrazione del partito della premier Giorgia Meloni, non vanno giù le parole durissime del magistrato Silvia Albano contro la riforma della giustizia appena varata dalla maggioranza e in un intervento sul Secolo d'Italia risponde punto su punto alla toga, presidente di Magistratura democratica.
La Albano, sul Foglio, aveva definito le misure del governo (decreto sicurezza, autonomia differenziata, separazione delle carriere) pericolose e volte a "distruggere l'architrave dei principi costituzionali". Accuse che secondo Kelany "dimostrerebbero come il ruolo della magistratura sia proprio quello che vediamo esercitato ormai da decenni: numi tutelari dei diritti anche a dispetto di ciò che la Legge impone. Legge che, ricordiamo, è frutto dell’esercizio del potere da parte del Parlamento, espressione del popolo sovrano".
Cassazione, il parere sul dl Sicurezza e migranti è copiato dai giuristi rossi
Il Massimario della Cassazione è un caso di scuola, utile per capire come funziona il rapporto tra le istituzioni...Secondo la toga, protagonista di una lunga battaglia a suon di sentenze contro le politiche migratorie messe in atto dal governo di centrodestra (patto con l'Albania in testa) il fatto che la separazione delle carriere fosse una esplicita richiesta del corpo elettorale non basterebbe "a renderla adeguata al sistema democratico". L'ultima parola, insomma, non spetterebbe né al governo né al parlamento: "L’unico vero e saggio interprete della Costituzione? Chiaramente la magistratura", ironizza l'onorevole di FdI.
"In buona sostanza la sovranità popolare, non possedendo la maturità per fare consapevolmente e in maniera costituzionalmente orientata le proprie scelte, deve essere messa sotto tutela dalla magistratura - riflette la Kelany -. Un manifesto ideologico che trasuda arroganza in ogni sostantivo, in ogni aggettivo e financo in ogni avverbio che viene utilizzato".
Rapporto Ue contro l'Italia, dietro c'è la mano delle toghe rosse
Pd e Repubblica ci hanno messo poco a cavalcare il Rapporto. L’europarlamentare dem Sandro Ruotolo ha denunciato i...Riflessioni che "fanno emergere il vero volto di una magistratura che pur di rimanere abbarbicata ai retaggi che per troppi decenni le hanno consentito di esondare oltre l’esercizio della funzione giudiziaria, arriva a menomare il principio consustanziale della democrazia: la volontà del Demos. Il sottotesto dell’intervista è chiaro: il popolo non ha facoltà di decidere, chiedere, scegliere se queste decisioni, istanze e scelte non si conformano al modello che il ristretto circolo degli oligarchi del pensiero ritengono conforme al proprio modello sociale e politico".
Silvia Albano di Magistratura Democratica senza limiti: "Meloni vuole scardinare la democrazia"
«Mi pare che si stia mettendo in pratica un progetto che, visto nel suo complesso, scardina gli architravi sui qua..."Il popolo italiano - conclude la deputata - vive una democrazia matura, nonostante l’intellighenzia di sinistra sia lì a guardarlo ancora con mille puzze sotto il naso, nonostante i megafoni del globalismo e del wokismo ormai siano arrivati a dire che chi vota a destra ha problemi cerebrali, nonostante il mainstream disegni una narrazione per cui il nazismo sarebbe alle porte e nel fascismo siamo già totalmente immersi, nonostante l’élite dei magistrati in servizio effettivo e permanente contro il governo scelto dal popolo si candidino a esserne gli amministratori di sostegno". Tuttavia le toghe "dovranno ineluttabilmente arrendersi all’infausto destino di essere scelti con sorteggio per sedere in quell’organo di autogoverno che sino a oggi, funestato e incancrenito da inaccettabili logiche di potere… infiniti lutti addusse agli Achei".