A Lam Magok si aggiunge una donna ivoriana. Diventano così due le persone che presenteranno un esposto contro la richiesta di archiviazione per Giorgia Meloni sul caso Almasri. "Presenteremo un esposto alla Procura di Roma contro l'archiviazione della premier. Meloni ha, infatti, detto di aver condiviso le decisioni", spiega l'avvocato Angela Maria Bitonti, legale di una donna ivoriana che si è detta vittima delle torture del generale libico liberato e rimpatriato.
E ancora, dopo che i tre giudici del tribunale dei ministri hanno chiesto l'autorizzazione a procedere per il sottosegretario Alfredo Mantovano, il ministro della Giustizia Carlo Nordio e il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi: "Aspettiamo anche le decisioni parlamentari sull'autorizzazione a procedere nei confronti dei due ministro e del sottosegretario - aggiunge - Se non dovesse arrivare il via libera, valuteremo quali azioni mettere in campo".
Al momento Bitonti annuncia "una nuova istanza per visionare gli atti visto che la precedente è stata rigettata in quanto la mia assistita è stata considerata una vittima indiretta. Non condividiamo questa visione - sottolinea - riteniamo sia una vittima diretta perché il rimpatrio di Almasri e la mancata consegna alla Corte penale internazionale non consente il processo. Significa aver impedito alle vittime di crimini cosi atroci di ottenere giustizia".
Almasri, il migrante che denunciò Meloni scende in campo: "Non va archiviata"
Guerra aperta a Giorgia Meloni e governo. Dopo la richiesta dell'autorizzazione a procedere per il sottosegretario&n...Come Bitonti, anche l'avvocato di Magok è tornato all'attacco del governo. Francesco Romeo ha affermato che "un'archiviazione non è un provvedimento definitivo, può sempre essere rimessa in discussione se intervengono elementi di novità, e le parole di ieri con cui Meloni ha rivendicato una scelta concordata con i ministri del suo governo giuridicamente sono una confessione". Magok aveva denunciato Meloni riferendo di aver subito dal militare libico. Ma dimentica, come scritto da Libero mesi fa, che l'Italia ha fatto molto per il giovane. Il sudsudanese ha ottenuto la protezione sussidiaria, aiuti economici e anche un lavoro.