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In Onda, Antonio Di Pietro inchioda le toghe: "Ma vogliamo avere il coraggio di dirlo?"

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lunedì 3 novembre 2025
In Onda, Antonio Di Pietro inchioda le toghe: "Ma vogliamo avere il coraggio di dirlo?"

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“Ma vogliamo avere il coraggio, l'umiltà, la responsabilità di dire che un po' di autocritica i magistrati devono farla? O pensate davvero che tutti i magistrati abbiano fatto tutti il loro dovere in questi anni?": Antonio Di Pietro lo ha detto in collegamento con Luca Telese e Marianna Aprile a In Onda su La7, riferendosi all'ultima polemica tra toghe e governo per la riforma della giustizia approvata dal Parlamento e prossimamente alla prova del referendum.

"O non è vero, forse, che dal ruolo del magistrato, che è quello di cercare chi ha commesso un reato, si è passato molto spesso al ruolo del magistrato per vedere se qualcuno ha commesso un reato - ha proseguito l'ex magistrato, simbolo Di Mani Pulite -. E in questo modo, credetemi, molte persone innocenti, sì, vengono poi prosciolte o assolte, ma intanto dal punto di vista comunicativo, vengono distrutte. E lo dico perché ho messo tante giacchette”.

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Intervistato da La Stampa nei giorni scorsi, Di Pietro ha spiegato perché è favorevole a questa riforma: "Far credere che la riforma sostanziale riguarda la separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri è una falsa rappresentazione. I numeri sono irrisori. I veri contenuti sono altri: il sorteggio dei membri del Consiglio superiore della magistratura e l'Alta Corte disciplinare. Il modello Palamara ha dimostrato che all'interno del Csm non c'è più credibilità. Quindi è necessario che il sistema disciplinare sia affidato a un organo terzo". E ancora: "Chi va a rappresentare un organismo così importante come la magistratura dev'essere il più indipendente possibile. E non appartenere a questa o quella corrente in uno scambio di favori alla palamaresca maniera". 

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