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Famiglia nel bosco, il caso dei genitori di Mirabello: "Traditi dalla giustizia, così hanno portato via nostra figlia"

di Brunella Bollolidomenica 21 dicembre 2025
Famiglia nel bosco, il caso dei genitori di Mirabello: "Traditi dalla giustizia, così hanno portato via nostra figlia"

4' di lettura

Luigi Deambrosis ha 84 anni, è un omone alto quasi un metro e novanta, eppure a Mirabello Monferrato, di cui è stato sindaco, lo chiamano tutti Luigino, forse perché oggi è fragile come un bimbo. Luigi è soprattutto un uomo solo. Chiuso nel suo dolore, ma granitico nel rifiutare con dignità ogni compatimento che gli deriva dalla sua condizione di papà a cui i giudici hanno sottratto per sempre la figlia.

Luigino, come sta? «Male» ci risponde a bruciapelo. «Le gambe non sono più quelle di una volta, devo usare il bastone» ammette, ma non è solo una questione di salute. Abita ancora nella casa che ha diviso con la moglie Gabriella, bibliotecaria ad Alessandria, morta nel 2022 dopo anni di battaglie per riavere la bambina. Una donna stroncata dal mesotelioma e dal dolore infinito di mamma privata dell’unica figlia tanto desiderata. In quell’appartamento, dove Luigino passerà un altro Natale senza le sue donne, è rimasta intatta la cameretta preparata quando è nata la piccola Rosa, «il nome l’avevo scelto io», spiega a Libero, e Rosa era la creatura che avrebbero voluto crescere insieme e vedere felice. Luigino e Gabriella per la legge, e per assistenti sociali dal cuore gelido come un masso, erano però troppo avanti con gli anni quando hanno allargato la famiglia: 57 anni lei, quasi 70 lui.

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Un’età importante, è vero, da “genitori nonni”, eppure oggi con la durata della vita spostata sempre più in là e la crisi demografica che ci affligge, non sarebbe neanche così bizzarro benedire una gravidanza insperata. Forse oggi ai Deambrosis farebbero un applauso, invece nel 2010, non hanno neanche fatto in tempo a godersi i primi istanti di felicità che il Tribunale dei minorenni si è subito accanito giudicandoli «non idonei», e ad appena un mese dal parto è scattata la denuncia per abbandono di minore.

La storia dei genitori attempati di Mirabello è una di quelle difficili da dimenticare, un po’ come la vicenda della casa nel bosco. È cominciata quando all’ospedale di Torino è nata Rosa Deambrosis e sembrava solo una notizia come tante che ormai fanno titolo (“diventa mamma a 57 anni”), poi è diventata un caso giudiziario perché nel 2013 la Cassazione ha sancito che la bimba era adottabile a causa dell’età avanzata dei genitori e della circostanza che la neonata fosse stata dimenticata in auto per quattro minuti, da cui la denuncia per abbandono. Tutto falso, perché i coniugi stavano solo scaricando la spesa dalla macchina davanti a casa, infatti a distanza di anni furono assolti. Peccato che nel frattempo Rosa fosse già stata portata via.

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Padre e madre hanno quindi cominciato una battaglia legale durissima: hanno ingaggiato i migliori avvocati, prima ad Alessandria e in seguito a Roma; hanno spiegato davanti ai giudici che per loro quella bambina era tutto, un dono del Signore, era la vita che avevano sempre sognato, un miracolo arrivato quando stavano per perdere ogni speranza, la luce dopo il tunnel dei vari interventi ai quali Gabriella si era sottoposta per rimanere incinta. Hanno giurato che erano pronti a dare tutto l’amore del mondo a quella creaturina tenuta in grembo nove mesi da una donna particolare sì, ma piena di cultura come era Gabriella Carsano, e nel 2016, dopo un lungo iter processuale, sembrava che la figlia potesse tornare da loro. Invece no. Con un verdetto di cui ancora oggi nessuno si capacita, la Cassazione ha confermato l’adottabilità sancita dalla Corte d’Appello nel 2017. Con quali motivazioni? «Non lo so». Luigino preferirebbe non ricordare il dramma, risponde a monosillabi se gli si domanda di Rosa che oggi ha 15 anni e vive in Piemonte in un’altra famiglia dopo essere stata strappata all’abbraccio dei genitori originari, però una cosa la dice: «Pensavamo ci fosse un po’ di giustizia, non doveva finire così. Gabriella è morta». Troppo dolore? «Sì». A Natale cosa farà? «Sto qui. Me la cavo. A Torino c’è mio cognato, se ho bisogno chiamo».

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Mirabello conta 1.240 abitanti e da subito ha vissuto l’odissea dei Deambrosis. L’attuale sindaco, Marco Ricaldone, conosce la situazione e più volte è andato a trovare Luigino sebbene l’anziano ex primo cittadino, socialista («ero di area Nenni e Lombardi» precisa), lettore accanito della Stampa e del Manifesto, sia refrattario a vedersi gente intorno. Un’eccezione sarà fatta, certamente, per Rosa: fra tre anni avrà la maggiore età e potrà volere incontrare il vero padre. A lei mamma Gabriella ha lasciato i suoi beni in eredità. Ma anche su questo la giustizia ha avuto da ridire. In un accanimento senza fine.