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Corna, il segreto svelato sul tradimento: cosa c'è dietro (e cosa devi sapere)

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Estate, tempo di grande caldo, afa, vacanze e... tradimenti. Già, le "corna" d'estate si moltiplicano in modo esponenziale, con buona pace dei traditi. E l'argomento torna di grande, grandissima attualità. Si pensi anche alla freschissima separazione tra Ilary Blasi e Francesco Totti, dietro alla quale, appunto, sembra - il condizionale è d'obbligo - ci siano state scappatelle e tradimenti. Corna, appunto.

 

Ma vi siete mai chiesti perché si dice "mettere le corna"? Frase, ammettiamolo, non molto elegante per quanto sia tremendamente efficace. L'espressione per inciso non si usa solo in Italia, ma anche in altri Paesi europei. E trova le sue radici in un antico mito che ha al centro un re, una donna, un amore malsano e una divinità che sfruttò per vendetta quell'amore.

La versione più accreditata sull'origine della frase "mettere le corna" punta dritta dritta ai miti greci e pre-attici, quelli della civiltà Minoica. Infatti la leggenda narra che Pasifae, la moglie del re di Creta Minosse, si fosse invaghita di un bellissimo toro che le era stato regalato da Poseidone. Così Minosse non usò quello splendido esemplare per i sacrifici rituali e lo sostituì con un altro. Ma Poseidone non apprezzò il gesto e così, per vendetta, fece innamorare proprio Pasifae del toro, la quale si fece aiutare da Dedalo a costruire un simulacro di mucca che avrebbe usato per congiungersi con il suo peculiare innamorato.

 

Da quell'amore insano nacque il minotauro, il celebre mostro della leggenda con testa di toro e corpo di uomo, simbolo di tradimento. E così da quel giorno, conclude la leggenda, gli abitanti di Creta iniziarono a salutare il re Minosse mimando con le mani il gesto delle corna per deriderlo.

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