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Bossi, via libera a Maroni: sì alla candidatura unica

Roberto Maroni e Umberto Bossi: il primo diventerà il nuovo segretario della Lega

Il Senatùr dà l'ok: Bobo a giugno diventerà il nuovo segretario del Carroccio

Giulio Bucchi
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Roberto Maroni si prenderà la Lega. Ad ufficializzare una notizia che era nell'aria già da qualche giorno è stato l'ex segretario e ora presidente onorario del Carroccio Umberto Bossi, che nel corso del consiglio federale tenutosi in via Bellerio a Milano ha dato il suo via libera alla candidatura unica del triumviro ed ex ministro per il Congresso federale del partito in programma a fine giugno. Si conclude così, dopo settimane di tensioni sotterranee, l'imbarazzante dualismo tra il vecchio leader e il capo investito dai sostenitori leghisti dopo lo scandalo giudiziario che ha travolto Bossi e la sua famiglia. Al fondatore del Carroccio rimarrà la carica di presidente onorario. Braccio di ferro - Se non è una resa, poco di manca. I maliziosi parlano di un braccio di ferro vinto da Maroni, iniziato fin dal palco del Lega Unita Day a Bergamo. Il Senatùr, di fatto, si sarebbe salvato il posto garantendosi una poltrona e una discreta influenza in qualità di "presidente fondatore". I più benevoli invece fanno pesare la ragion di stato: nessuno, nella Lega, aveva da guadagnare da una guerra interna. Nemmno Bossi, e non a caso in via Bellerio parlano di vittoria dell'unità. Ma che non tutto sia andato liscio in casa Lega in queste settimane lo conferma, indirettamente, la triumvira Manuela Dal Lago. E' stata una sua dichiarazione al termine del consiglio federale ad "incoronare" Maroni. "Le parole che ho pronunciato, uscendo dalla sede di via Bellerio, riferendomi al Consiglio federale, sono state travisate dai giornalisti, a cui, rispondendo a una precisa domanda, ho solo detto, testualmente, che mi sembrava assurdo chiedermi se Bossi ritirava la sua candidatura a segretario, in quanto non l'aveva mai proposta", ha spiegato. "Per ritirare una candidatura, infatti, bisogna prima proporla e Umberto Bossi non lo hai mai fatto, mentre ha proposto la sua candidatura come presidente e quella di Roberto Maroni a segretario federale". Un dettaglio che non può nascondere giorni e giorni durante i quali Bossi si è sempre detto pronto a ricandidarsi. Evidentemente, ha cambiato idea. Tosi in rampa di lancio  - Al fianco del prossimo segretario federale ci saranno inoltre tre vice, di cui il vicario di provenienza veneta. Il governatore Luca Zaia e il sindaco di Verona Flavio Tosi, il primo piuttosto equidistante dai due leader e il secondo dichiaratamente maroniano, partono in prima fila per la nomina. E Bobo già pregusta l'en plein. Proprio Tosi, nel corso di La telefonata su Canale5, aveva anticipato lo scenario al direttore di Libero Maurizio Belpietro: "Nella Lega sarà naturale una candidatura unica alla segreteria, quella di Maroni con Bossi chiamato a fare il padre nobile". Poi, ha aggiunto: "Alla Lega serve un segretario federale che dia una svolta al movimento, perchè, oggettivamente, le ultime vicende sono state pesanti per tutti. Serve persona pragmatica, concreta e stimata, in grado di attrarre consenso nella Lega e fuori dalla Lega, per fare del Carroccio la prima forza del Nord". Parole chiave: da giugno comanderà Maroni, senza più ombre ingombranti alle spalle.   

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