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La casta taglia le poltronema è solo una sforbiciatina

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La commissione Affari istituzionali di Palazzo Madama: deputati ridotti da 630 a 500 e senatori da 315 a 250

Matteo Legnani
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La commissione Affari costituzionali del Senato ha votato la riduzione del numero dei parlamentari. La misura era contenuta in un articolo del testo per le riforme costituzionali che ha cominciato il suo iter a Palazzo Madama. Col voto a favore dei partiti della maggioranza, Pdl, Pd e Udc, prevede di portare a 500 il numero dei deputati (più 8 eletti all'estero) e a 250 i senatori (più 4 eletti all'estero). Attualmente i membri della Camera sono 630 più gli eletti all'estero e quelli del Senato 315 più gli eletti all'estero e i senatori a vita. Per Roberto Calderoli, triumviro della Lega ed ex ministro delle Riforme, si poteva fare di più. La sua idea di taglio l'aveva messa nero su bianco in un emendamento, bocciato coi voti di tutta la maggioranza. «La mia proposta  che avrebbe ridotto a soli 200 il numero dei deputati è stata bocciata», tuonava ieri pomeriggio. «È rimasta la formula del testo base che manterrà in vita ben 508 deputati, ovvero 308 in più di quelli che avremmo tagliato con la mia proposta», ha aggiunto il leghista. Che attacca frontalmente la maggioranza di governo: «Si finge di cambiare tutto per non cambiare niente; è una vera e propria presa in giro». Leggi l'articolo integrale di Paolo Emilio Russo su Libero in edicola oggi 23 maggio

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