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Fini gioca a fare il kamikaze:"Sono pronto a ricandidarmi.Fli con il Pd, perché no?"

Il presidente della Camera

Gianfranco: "Non vado in Europa. Pronto all'alleanza con la sinistra: sto con chi appoggiava Monti". Poi la "perla": "Io, presidente imparziale alla Camera"

Andrea Tempestini
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  Non lascia, ma raddoppia. La conferma arriva dal diretto interessato, che scaccia le voci sul suo disimpegno politico. Così Gianfranco Fini: "Avevo letto che c'era uno scenario futuribile sul fatto che io avrei pensato di assumere altri incarichi non ripresentandomi. Non corrisponde alle mie intenzioni, saranno gli elettori a decidere". Il kamikaze Fini è insomma pronto a ricandidarsi, o con Fli o con la sua eventuale nuova creatura politica, dei soggetti destinati a raccogliere le briciole alle urne. Il presidente della Camera poi spiega: "Mi ricandido non perché non consideri prestigioso il ruolo di commissario europeo, ma perché non ritengo che questa prospettiva rientri nell'ambito delle possibilità". Gianfranco è convinto, e rilancia: "Sarò in una trincea diversa, ma non è che negli ultimi tre anni sia stato in riserva". Pronto ad andare con il Pd - Sul nodo delle alleanze, Fini spiega che Futuro e Libertà non stringerà accordi con chi si è opposto al governo Monti. Insomma, andrà col Pd di Pierluigi Bersani? Gianfranco, senza arrossire, confessa: "Nessun imbarazzo a partecipare ad una maggioranza politica con il Pd, perché quello che conta non è il carattere parlamentare o tecnico di un governo, ma i suoi contenuti". Secondo il presidente di Montecitorio "si può ripetere l'alleanza con le forze politiche che hanno sostenuto il governo Monti. Quello che non è facile sarebbe la convivenza in un futuro governo tra chi ha sostenuto Monti e chi lo ha avversato", ha ribadito. E ancora: "Se ci fosse la prosecuzione ideale dell'agenda Monti da parte mia non ci sarebbe nessun imbarazzo". Quindi una battuata sul Terzo Polo, che per il leader dell'Udc, Pier Ferdinando Casini, è morto. Ma secondo Gianfranco "il progetto del Terzo polo, chiamiamolo così per comodità di linguaggio, non è stato archiviato. Bisognerà vedere se matureranno le condizioni per considerarsi necessari o se le condizioni saranno diverse". "Io, presidente imparziale" - Infine il presidente della Camera ritorna sulle accuse che gli sono piovute addosso dopo l'imbarazzante balletto sul semipresidenzialismo (in estrema sintesi, questa la posizione di Gianfranco: "Sono favorevole, ma dico di no se a proporlo è il Pdl"). La boutade gli è costata dure critiche sul ruolo politico che esercita dallo scranno più alto di Montecitorio. "Credo di non meritare critiche eccessive per la modalità con cui presiedo", ha replicato in occasione del suo intervento alla cerimonia del ventaglio alla Camera. "Faccio rispettare il regolamento quando guido la Camera, ma rivendico il mio diritto-dovere di esprimere delle posizioni politiche. Il dovere di imparzialità - ha concluso - non è mai venuto meno da parte mia nella gestione dei lavori parlamentari".  

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