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La spending review è legge: cosa cambia per Iva, esodati, sanità e scuola

Punto per punto, tutti i tagli alla spesa pubblica decisi da Monti

Giulio Bucchi
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  Niente aumento Iva ad ottobre, aiuti ai Comuni emiliani terremotati, aggravi Irpef: la Camera ha dato il via libera definitivo al decreto sulla spending review con 371 sì, 86 no e 22 astensioni. Nel dettaglio, voce per voce, ecco tutti gli interventi del governo Monti sulla spesa pubblica. Iva - Scongiurato, almeno fino al 2013, l'aumento dell'Iva. Le due aliquote del 10% e del 21% aumenteranno di un punto soltanto a partire dal luglio dell'anno prossimo. Nel 2012 l'intervento costerà 3,28 miliardi.  Esodati - Era uno dei capitoli più scottanti e attesi. Il governo ha in parte posto una pezza al pasticcio degli esodati, generato dalla riforma delle pensioni del ministro del Welfare Elsa Fornero, estendendo le tutele a 55mila interessati: i soggetti, senza lavoro né pensione, potranno accedere alla previdenza secondo le vecchie regole.  Terremoto - Sei miliardi di euro ai Comuni delle zone colpite dal sisma del maggio scorso in Emilia Romagna. Comuni e commissariato regionale potranno assumere a tempo determinato personale per gestire l'emergenza. All'Abruzzo, piegato dal terremoto del 2009, andranno 23 milioni per la raccolta dei rifiuti.    Pubblica amministrazione - Riduzione del 20% dei dirigenti pubblici e del 10% dei dipendenti. Limite ai buoni pasto: 7 euro. Le amministrazioni centrali dovranno ridurre dal 2012 le spese per acquisti di beni e servizi. Tutte le amministrazioni, compresa Bankitalia, taglieranno la spesa per le auto blu del 50 per cento. Slitta tra due anni l'obbligo del taglio del 15% degli affitti per immobili in uso alle amministrazioni. Dal prossimo contratto, tetto di 300.000 euro per lo stipendio dei manager e dipendenti delle aziende partecipate dallo Stato, non quotate (Rai compresa).  Ministeri - Dieta sì, ma contenuta, per i Dicasteri: 1,7 miliardi di risparmi nel 2013, 1,5 nel 2014 e 2015. Comuni - Aiuti per 800 milioni: le risorse arriveranno dalle Regioni e saranno prese dal fondo destinato ai Comuni virtuosi (300 milioni) e da quello per i rimborsi fiscali (500 milioni).Province - Confermato il 'taglio' per tutte quelle sotto i 350mila abitanti e territorio inferiore a 2.500 chilometri quadrati. Otterranno un contributo di 100 milioni per la riduzione del debito nel 2012. Dieci le città metropolitane, in ognuna delle quali nascerà una Conferenza.    Regioni - Tagli ai trasferimenti: 700 milioni in meno nel 2012, un miliardo nel 2013 e nel 2014.  Sanità - Le Regioni dovranno tagliare circa 7mila posti letto entro novembre: l'obiettivo sono i  3,7 letti ogni 1.000 abitanti. Le otto regioni con i conti sanitari in rosso (Piemonte, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Calabria, Sicilia) potranno aumentare già nel 2013 l'addizionale Irpef dallo 0,5 al'1,1 per cento.    Farmacie - Stop ai farmaci di marca: nella ricetta dopo la prima diagnosi il medico dovrà indicare il principio attivo del farmaco. Ma attenzione: solo con spiegazione si potrà indicare la marca, che diventa vincolante per i farmacisti. Sconti a carico delle farmacie fissati al 2,25%, quelli a carico delle aziende al 4,1% per il 2012. Dal 2013 entrerà in vigore il nuovo "sistema di remunerazione della filiera".   Scuola e università - Stangatina per gli studenti fuori corso: le tasse aumenteranno del 25% per gli iscritti con redditi inferiori a 90.000 euro, del 100% per quelli da 150.000 euro. Per chi è in regola con il ruolino di marcia e ha un reddito sotto i 40mila euro niente aumenti. Dal prossimo anno iscrizioni alle scuole statali solo on line, con pagelle, registri e comunicazioni a famiglie e alunni in formato elettronico. Gli insegnanti che entro il 31 agosto di quest'anno matureranno i requisiti per andare pensione dal 1 settembre 2013 vanno in pensione con le regole pre-riforma Fornero.             

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