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Monti, Berlusconi e lo spread? Alfano: "Per noi tutto chiuso, non si vota in autunno"

Angelino Alfano e Mario Monti

Giulio Bucchi
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  Pdl-Monti, è tregua armata. A sancirla è stato l'incontro tra il premier e il segretario azzurro Angelino Alfano, nel tardo pomeriggio a Palazzo Chigi. Un'ora e mezza per parlare dell'intervista-polverone di Monti al Wall Street Journal, con quella frase ("Senza di me lo spread sarebbe a 1.200") che al Pdl è sembrata un attacco diretto a Silvio Berlusconi. E proprio al Cavaliere il premier ha dovuto telefonare martedì pomeriggio per scusarsi e chiarire che si era trattato di un equivoco. "Per noi la vicenda è chiusa", ha assicurato Alfano uscendo dal faccia a faccia. "Siamo gente seria e positiva, che pensa all'interesse del Paese, ieri Monti ha chiamato Berlusconi esprimendogli il suo rammarico: per noi lì si è chiusa la vicenda".  Riforme a settembre - Il sospetto è che a impedire al Pdl la 'vendetta' in Parlamento sul governo, con una decisa azione di sfiducia, sia proprio la volontà di Berlusconi di non andare al voto in autunno. E lo testimoniano indirettamente le parole dello stesso Alfano. Salvo clamorosi imprevisti, si voterà in primavera. "Stiamo  lavorando per un piano di riduzione del debito pubblico che avrà il suo epicento nel prossimo autunno - ha spiegato il segretario -. Perché faremo noi delle proposte, se non le farà il governo. Ma noi speriamo che le faccia il governo". Niente campagna elettorale, dunque, c'è centrare qualche priorità, compresa "la riforma sull'elezione diretta del presidente della Repubblica". Sì alle dismissioni - C'è poi il capitolo di dismissioni. Il governo ha messo in vendita palazzi e immobili per 1,5 miliardi, e a Monti Alfano ha spiegato il progetto del Pdl al riguardo. Quello delle proprietà pubbliche è uno dei punti chiave del programma azzurro per migliorare i conti senza aumentare la pressione fiscale. E Monti, come rende noto un comunicato ufficiale di Palazzo Chigi, ha apprezzato la volontà del Pdl di collaborare per mettere a fuoco i tempi e i modi delle dismissioni. "Nel corso dell'incontro con l'onorevole Alfano - si legge nella nota della Presidenza del Consiglio - Mario Monti ha ascoltato con interesse l'illustrazione della proposta elaborata dal Pdl per un piano di dismissioni del patrimonio pubblico nell'obiettivo di ridurre in modo significativo il debito pubblico. Il Presidente e il Ministro Vittorio Grilli hanno espresso il loro apprezzamento per la volontà del Pdl di collaborare con il governo per esaminare metodi e tempi del programma di dismissioni pubbliche - conclude il comunicato - e si è convenuto di proseguire questo approfondimento comune".  

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