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Furia Conte: "E' una vergogna. La procura e Carobbio sono pappa e ciccia"

Il tecnico in conferenza stampa attacca la giustizia sportiva: "Il patteggiamento è un ricatto. Sette mesi di accuse infamanti"

Andrea Facchin
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Proprio non è andata giù ad Antonio Conte la sentenza d'appello che gli ha confermato i dieci mesi di stop per omessa denuncia, in merito alla presunta combine del match Albinoleffe-Siena. E in conferenza stampa a Torino, davanti a giornalisti e microfoni, il tecnico della Juventus (condannato per i suoi trascorsi al Siena) urla tutta la sua rabbia: "Ho ascoltato tutti, sono stato in silenzio. Ho sempre rispettato le regole, in campo e fuori. Penso sia una vicenda assurda e ieri c'è stata la ciliegina sulla torta. Mi sono sempre comportato in maniera corretta, in campo e fuori, ma sono 7 mesi che la mia faccia viene accostata al calcioscommesse. Io non ho mai scommesso in vita mia. Forse c'è qualcosa di personale verso di me, forse sto antipatico perchè vinco". Conte è un fiume in piena: "Il patteggiamento è un ricatto che viene fatto dai nostri stessi avvocati e io, innocente, devo subirlo dal mio stesso avvocato. E' una vergogna". "Pappa e ciccia" - Il tecnico della Juventus, poi, si scaglia contro il "pentito" Filippo Carobbio e la Figc: "Carobbio per la procura federale è Pippo, non Filippo Carobbio. Sono pappa e ciccia - afferma -. Carobbio è poco credibile per la procura di Cremona, ma Pippo è credibile per la procura della Figc. Io devo sentirmi definire poco credibile dalla procura federale che invece considera credibile una persona che da 3 anni si vende le partite, i compagni e la famiglia". A questo punto, il monologo dell'allenatore juventino si sposta sulla seconda accusa, poi caduta, di omessa denuncia, relativa alla partita Novara-Siena: "Si parla della famosa riunione tecnica prima di Novara-Siena. Nella riunione tecnica si esaminano immagini, poi c'è un mio discorso motivazionale. E io davanti a 25 persone mi rendo ridicolo dicendo "oggi pareggiamo?" Questa accusa infamante mi ha fatto diventare il volto del calcioscommesse, mi ha fatto diventare lo spot", tuona Conte, alludendo alle dichiarazioni di Carobbio. "La procura aveva chiesto dieci mesi di squalifca  per due omesse denunce. Un'accusa cade, ma la pena rimane di 10 mesi. Quello che mi stanno facendo è una vergogna”, afferma ancora. Timori in panchina - “Se non ho visto nulla, cosa devo denunciare? Devo inventare?". Lo sfogo prosegue: "Dopo questa vicenda, ho il timore di andare nello spogliatoio e di litigare con un calciatore. Ho paura di mandare un calciatore in tribuna: domani qualcuno può denunciarmi" confessa il tecnico. Che poi avverte: "Oggi è successo a me e a tanti altri: domani può accadere a tutti, aprite gli occhi". Infine, Conte conclude ripensando all'ultimo anno: "Mi è successo di diventare l'allenatore della Juventus, una squadra amata-odiata da tutti e vincere quando nessuno se lo aspettava. La squadra dopo due settimi posti  era diventata simpatica. Poi, abbiamo vinto senza subire sconfitte. Siamo arrivati in finale di Coppa Italia, abbiamo fatto un'annata  straordinaria".

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