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Il ritorno di Giulio in politica: farò una lista tutta mia

L'ex ministro: la Cancelliera ha scoperto che i mercati non sono amici dei popoli, ora la pensa come me

Lucia Esposito
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Giulio Tremonti lo aveva annunciato ripetutamente nei mesi scorsi, aveva anticipato una sua discesa in campo e in un'intervista sul Corriere della Sera in edicola oggi, 5 settembre, scopre le sue carte. Rivela che intende fare una lista "aperta" "non dentro i vecchi partiti, non con i generali di armata morta, non con le marionette di se stessi. Comincerò con un manifesto, una lista collettiva, aperta soprattutto ai giovani". L'ex ministro cita l'Inno di Mameli per spiegare la situazione dell'Italia e degli italiani: "Noi siamo da secoli\calpesti derisi\perch non siamo popolo\perché siam divisi"e spiega che l'obiettivo del suo manifesto (che non porterà il suo nome) è il recupero della sovranità nazionale e della dignità personale. Tremonti commenta l'esternazione di Angela Merkel di lunedì scorso secondo cui i mercati non sono amici del popolo. "Questo segna un progresso nella filosofia politica della Germania dove i socialisti avevano già espresso questo concetto ma la Cancelliera aveva detto l'opposto. E cioè che era la democrazia a doversi adattare al mercato finanziario". E quando il giornalista gli fa notare che anche Beppe Grillo critica i mercati finanziari, lui risponde: "Diciamo allora che la Merkel sta convergendo su posizioni alla Grillo, ma sarebbe meglio dire che è diventata tremontiana.  Attacco a Monti Tremonti sostiene che il governo Monti non stia agendo nel senso di arginare lo strapotere dei mercati, la sua ricetta in questo senso, oltre alla separazione bancaria (le banche che raccolgono risparmi possono usarlo solo per finanziare imprese, lavoratori e famiglie non per le scommesse sul casinò finanziario), prevede di tagliare i derivati, stabilire che i bonus vengano lasciati a garanzia per un po' di anni. E sul piano anti-debito lanciato dal Pdl, Tremonti è sferzante: "Pensato come un pilastro della campagna elettorale, si presenta come un piano P come Pinocchio: il patrimonio deve essere venduto ma non è possibile farlo nei tempi e nei numeri che sono stati calcolati alla carlona". E lancia l'allarme: "O abbiamo la froza di tornare a essere padroni a casa nostra o verremo colonizzati". 

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