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Tangenti rosse a Sesto:i pm chiedono processoper il "sistema sinistra"

Lucia Esposito
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I pubblici ministeri di Monza Walter Mapelli e Franca Macchia hanno chiesto al gup di rinviare a giudizio Filippo Penati, ex sindaco di Sesto San Giovanni ed ex presidente della Provincia di Milano, e un'altra ventina di persone. Le  accuse contestate sono corruzione, concussione e finanziamento illecito ai partiti nell'indagine su un presunto giro di tangenti sulle aree ex Falck e Marelli. Oltre all'ex braccio destro di Pierluigi Bersani, sotto accusa c'è il cosiddetto "Sistema Sesto", che gli inquirenti hanno descritto come “un desolante quadro di sfruttamento della funzione pubblica a fini di arricchimento privato e illecito finanziamento alla politica” che si sarebbe manifestato nell'ex Stalingrado d'Italia – città ininterrottamente “rossa” dal Dopoguerra a oggi – nell'”ultimo quindicennio”. Il "sistema sinistra" (finisto già altre volte sotto accusa nelle regioni rosse "dominate" dalle coop) funzionava così: se paghi lavori, partecipi, decidi, altrimenti ti tagliamo fuori. E infatti, tra le richieste di rinvio a giudizio figurano, tra gli altri, i nomi del banchiere Massimo Ponzellini, il manager Piero Di Caterina che di Penati è il più grande accusatore, il manager Bruno Binasco, il dirigente Coop Omer Degli Esposti, l'architetto Renato Sarno,  e gli ex collaboratori dell'ex sindaco di Sesto, Giordano Vimercati e Antonino Princiotta. Penati è accusato di concussione per le aree Ercole Marelli e Falck di Sesto e di corruzione per la gestione della Milano-Serravalle, rilevata dalla Provincia di Milano per quanto riguarda la copncessione dei lavori della terza corsia della A7 alla società Codelfa. Gli atti saranno trasmessi per conoscenza alla Corte di Conti. 

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