Walter processa Latorre

per un 'pizzino'
di Albina Perrisabato 22 novembre 2008
Walter processa Latorre
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Un bigliettino, una telecamera indiscreta e dentro il Pd si riaccende la guerra. Dove l’oggetto, più che il “pizzino”, è cosa sia e debba essere questo partito. Chi chiede pubbliche scuse, chi accusa il segretario e i suoi di stalinismo, chi processa il “passatore” del bigliettino, chi il segretario. Lo schema è il solito: veltroniani e popolari (spalleggiati da dipetristi) contro dalemiani, coi rutelliani a prendere le difese dei secondi. Sullo sfondo, l’elezione di Riccardo Villari, coi dalemiani principali sospettati ad aver “tramato” con il centrodestra. Ad accendere la scintilla è Striscia la notizia che mostra il video di una puntata di Omnibus. Il tema è la Vigilanza Rai. Nicola Latorre, nell’iconografia democratica dalemiano doc, passa un bigliettino a Italo Bocchino, Pdl, suggerendogli una risposta da dare a Massimo Donadi, Italia dei Valori. Ieri Omnibus, riprendendo Striscia, mostra il contenuto del “pizzino”: «E la Corte costituzionale? E Pecorella?». Ovvero: ricorda a Donadi che la maggioranza ha buon gioco a non votare Leoluca Orlando, dal momento che il Pd, quando il Pdl ha proposto un suo uomo, Gaetano Pecorella per la Corte Costituzionale, gli ha risposto picche. Per gli uomini del segretario è la prova provata di quanto (privatamente) sostengono da sempre: la connivenza dei dalemiani con il centrodestra, specie nella vicenda dell’elezione di Villari. Elisa Calessi su Libero di giovedì