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Facci: Ingroia e il nulla Aosta

La menata interminabile di una telenovela penosissima: quella di un magistrato politicizzato e inconcludente (che non vuole lavorare)

Giulio Bucchi
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Riassunto. Un indolente magistrato specializzato in inchieste incomprensibili, Antonio, mette in piedi un mastodontico procedimento storico-giudiziario («la trattativa») e tira in ballo tre repubbliche e due presidenti e della Repubblica; intanto intraprende una carriera mediatica politicamente schierata e spara dichiarazioni, va a congressi di partito, si fa riprendere dal Csm, scrive libri, smentisce di voler fondare partiti; quando l'inchiesta è prossima al rinvio a giudizio, poi, parte per un incarico Onu in Guatemala dopo aver rinviato la partenza trecento volte. Molla subito il Guatemala  e una volta in Italia chiede l'aspettativa elettorale e fonda un partito, ma alle elezioni lo trombano e scade l'aspettativa da magistrato, professione che potrà riprendere a svolgere solo ad Aosta dove non s'era candidato. Antonio non ci vuole andare (invoca un incarico in Sicilia) e scatena un inferno mediatico; fa ricorso al Tar mentre becca 5mila al mese per non far niente; scioglie il partito; fonda un altro partito; si presenta ad Aosta ma si mette subito in ferie. Sinché il Tar - ieri - gli boccia il ricorso e parrebbe finita, ma Antonio forse ricorrerà al Consiglio di Stato. Come finirà? Resterà magistrato? Si dimetterà? Non perdetevi la prossima, penosissima e speriamo ultima puntata di questa menata interminabile. di Filippo Facci

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