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Mancano i trascrittori, fermo

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il processo a Provenzano

Albina Perri
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Sono venuti in trasferta da Palermo a Milano apposta. Per proteggere il teste, perché nel capoluogo lombardo tutto funziona meglio. Invece l'udienza di Massimo Ciancimino per un processo che vede imputato, tra gli altri, pure Bernardo Provenzano, è sospesa. Bloccata perché non ci sono trascrittori. La cooperativa alla quale era affidata la fonoregistrazione dell'udienza, con la conseguente trascrizione, ha cessato il suo rapporto di lavoro il 30 aprile. Adesso i giudici del tribunale di Palermo stanno tentando di recuperare un'altra ditta per la registrazione. Si stanno arrabattando alla bell'e meglio, e staranno pensando che la disorganizzazione della giustizia è uguale, che sia Palermo o sia Milano. Massimo Ciancimino è già in Aula, invano. La sua è la prima uscita pubblica davanti ad un tribunale per un dibattimento. Il processo vede fra gli imputati Bernardo Provenzano e l'ex deputato regionale di Forza Italia, Giovanni Mercadante, accusati di associazione mafiosa. Ciancimino è chiamato a deporre su un fatto che gli sarebbe stato riferito dal padre e che proverebbe i legami dell'ex deputato con la mafia: Vito Ciancimino avrebbe raccontato al figlio che Mercadante avrebbe chiesto al boss Provenzano di punire in modo esemplare il presunto amante della moglie. Massimo Ciancimino da alcuni mesi sta rendendo dichiarazioni ai pm di Palermo, Caltanissetta, Catania e Firenze.

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