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A Brindisi la beffa dopo la bomba:niente risarcimenti per le ustioni

Veronica Capodieci, oggi e com'era prima della bomba

Matteo Legnani
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I segni permanenti che alcune ragazze della scuola Morvillo hanno subito per le ustioni riportate nell'attentato sono considerati dalla compagnia assicurativa dell'istituto soltanto ripercussioni di tipo estetico e quindi non risarcibili. E' l'avvocato Mauro Resta, che assiste le famiglie di alcune delle ragazze, a far sapere che le studentesse ferite non saranno risarciti per gli sfregi che hanno segnato profondamente anche la loro pelle. Per l'attentato era stato poi arrestato Giovanni Vanataggiato che aveva confessato di aver organizzato l'attentato per rabbia dopo essere stato truffato. “Non verranno incluse nel computo delle conseguenze subite, ai fini del risarcimento che sarà liquidato dall'assicurazione della scuola Morvillo, le ferite da ustione che hanno provocato danni estetici ma soltanto le lesioni che hanno causato un danno funzionale" aggiunge l'avvocato. Il legale parla mentre sono in corso le visite medico-legali disposte dalla compagnia assicurativa della scuola, che si è subito resa disponibile a liquidare una somma ai famigliari dei giovani coinvolti nell'attentato: si tratta in tutto, stando all'elenco delle parti offese formulato dalla Dda di Lecce, di nove persone incluse le cinque ragazze di Mesagne, una studentessa di Tuturano e due di Brindisi. Un altro aiuto alle giovani vittime arriva dalla generosità dei lettori di Libero: sono stati centinaia i piccoli e grandi contributi arrivati giorno dopo giorno spesso accompagnati da richiesta di riservatezza, altre volte da parole commoventi nei confronti delle ragazze così duramente colpite dalla mano di quel folle assassino. "Ci inorgoglisce", dice il vicedirettore di Libero, Franco Bechis,  "avere lettori e naviganti del sito Internet che hanno saputo guardare il bisogno degli altri che spesso si rimuove anche in un periodo così difficile, in piena e drammatica crisi economica, negli stessi giorni in cui bisognava pagare la stangata dell'Imu". 

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