Ecomafie, un business
da 20.5 miliardi di euro
Una vera e propria S.p.a. dei rifiuti. Con un fatturato da 20.5 miliardi di euro. E con la sede principale in Campania. La denuncia è contenutanel rapporto 'Ecomafia 2009' di Legambiente, presentato a Roma. "Lamontagna di scarti speciali spariti nel nulla secondo l'ultimocensimento disponibile - si legge nel comunicato - è la più alta disempre: 3.100 metri con una base di tre ettari (grande quasi quanto l'Etna) per un giro d'affari cheraggiunge circa 7 miliardi di euro con un incremento significativorispetto al 2007, quando i trafficanti si erano spartiti circa 4miliardi e mezzo". Trentuno i milioni di tonnellate di rifiutiindustriali "di cui è certa la produzione ma ignota la destinazionefinale". In vetta alla classifica dell'illegalità in questo settore sipiazza la Campania, con 573 infrazioni accertate (il 14,7%sul totale nazionale) e ben 63 arresti nel corso dell' ultimo anno.Seguono la Puglia (con 355 infrazioniaccertate, 416 denunce, 271 sequestri, e 15 arresti), laCalabria (293 infrazioni, 238 denunce, 567 sequestri) e ilLazio, con 291 reati, 358 denunce, 172 sequestri e 11 arresti. La medaglia d'oro del Nord spetta alPiemonte, prima regione del Nord per numero di reatiaccertati, che incide per il 6,5% sul totale nazionale. A livellonazionale, i reati commessi sul fronte rifiuti, nel 2008 sono stati3.911, quasi il 38% dei quali nelle quattro regioni a tradizionalepresenza mafiosa; sono state denunciate 4.591 persone e sono statieffettuati 2.406 sequestri e 137 persone sono finite in manette. Ma la denuncia di Legambiente non si ferma qui. Il rapposto parla anche di 28 mila nuove case abusive e 258 i clancensiti. Crescono anche le aggressioni al patrimonio culturale, il racketdegli animali (giro d'affari da 3 mld) e le agromafie; aumentano lerotte dei traffici internazionali dei rifiuti ma cresce la capacità dicontrasto delle Forze dell'ordine: salgono gli arresti (+13,3%) e isequestri (+6,6%). E il2008 - secondo il rapporto - e' l'anno dei record per le inchiestecontro i trafficanti di rifiuti pericolosi, ben 25, con un fatturatoche supera i 7 miliardi di euro. Sul fronte del numero degli ecoreatisi registra una diminuzione (dai 30.124 del 2007 ai 25.766 del 2008), acausa, spiega il rapporto ''soprattutto della tendenza a concentrare leattivita' investigative sui reati di maggiore gravita'''. La Campaniae' in testa con 3.907 (15,2% sul totale) seguita da Calabria (3.336) eSicilia (2.788). "Il fatturato totale dell'ecomafia - ha detto ilresponsabile dell'Osservatorio Ambiente e legalita' di Legambiente,Sebastiano Venneri - non è mai stato così alto ed è cresciuto alivelli record proprio nell'anno più nero per l'economia mondiale". Napolitano: rapporto prezioso - Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in occasione dellapresentazione del ''Rapporto Ecomafia'' per il 2009 ha inviato al presidente Nazionale diLegambiente, Vittorio Cogliati Dezza, un messaggio di vivoapprezzamento per l'iniziativa: ''Il Rapporto rappresenta un preziosostrumento di approfondimento dei fenomeni della criminalitàambientale, evidenziando la capacità di penetrazione delleorganizzazioni delinquenziali nei settori cruciali dell'economiacollegati all'ambiente, con modalità sempre più articolate e subdole,nonché fornendo un'ampia e dettagliata conoscenza dei costi di taleillegalità. Constato con soddisfazione che il quadro dei risultatidelle attività di prevenzione e repressione evidenzia un crescentecoinvolgimento di tutti i soggetti istituzionali impegnati nella tuteladelle risorse ambientali, nonché la valenza di nuove e più incisivestrategie di indagine e di intervento che consentono di rilevare lapresenza nel sottosuolo delle immissioni dei diversi elementiinquinanti".