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Anonymous fa tremare la PoliziaViolati i file segreti sui No-Tav

Gli hacker sono riusciti ad entrare nel data base della Polizia di Stato ed hanno copiato dossier e verbali riservati

Nicoletta Orlandi Posti
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  "Da settimane ci divertiamo a curiosare nei vostri server, nelle vostre e-mail, i vostri portali, documenti, verbali e molto altro". Inizia così la rivendicazione di Anonymus che questa notte ha hackerato il sito della Polizia di Stato riuscendo ad entrare nel segretissimo database. "Siamo in possesso di una notevole mole di materiale: ad esempio documenti sui sistemi di intercettazioni, tabulati, microspie di ultima generazione, attività sotto copertura; file riguardanti i Notav; varie circolari ma anche numerose mail, alcune delle quali dimostrano la vostra disonestà (per esempio una comunicazione in cui vi viene spiegato come appropriarvi dell'arma sequestrata ad un uomo straniero senza incorrere nel reato di ricettazione). Il livello di sicurezza dei vostri sistemi, al contrario di quanto pensassimo, è davvero scadente, e noi ne approfittiamo per prenderci la nostra vendetta. Is there any problem, Officer?".  A suggello del blitz, gli hacker di Anonymous hanno pubblicato un manifesto satirico con tanto di vignetta e slogan provocatorio: “Polizia battuta e scoperta”. Nel comunicato, invece, gli attivisti prima citano la Repubblica di Platone ("Chi custodirà i custodi?") poi fanno un elenco di precise richieste e si attribuiscono il ruolo di "controllori" dei "controllori". Tra le richieste, si legge nel comunicato diffuso dopo l'attacco informatico "l'introduzione del reato di tortura che prevenga il ripetersi di carneficine già note e attribuisca una pena a chi, nascosto dietro una divisa, si accanisce sulla dignità umana; la telesorveglianza continua di ogni luogo in cui le Forze dell'ordine svolgono il proprio ruolo, al fine di prevenire abusi e documentarli nel caso si verifichino. Le immagini dovranno essere disponibili pubblicamente e in tempo reale per facilitare la denuncia di torture e maltrattamenti; l'apposizione di un codice ben visibile sulle divise, al fine di identificare facilmente un agente in tenuta antisommossa; che le forze dell'ordine, almeno durante il servizio di sorveglianza dei cortei, siano disarmate". E così da stanotte sul blog di Anonymous Italia e sul sito internazionale di leaks di area "anonima" Paranoia, sotto la definizione di operazione AntiSec, ci sono le informative sulle attività dei No-Tav, analizzate nei minimi dettagli - scritte sui muri comprese - e sui movimenti o singoli attivisti considerati "estremisti"; documenti sulla posizione legale degli "agenti provocatori" e su come muoversi nelle attività sotto copertura; schede tecniche sulla tecnologia utilizzata nelle cimici micro-ambientali criptate di ultima generazione, e la relazione del primo dirigente della questura di Torino sulla dinamica dell'incidente al valsusino Luca Abbà, caduto dal traliccio mentre era inseguito da un poliziotto; ma anche stipendi di singoli agenti, Cud, buonuscite, elenchi di numero di cellulare del personale dell'Ufficio Prevenzione Generale Soccorso Pubblico della questura di Mantova; o ancora, liste dei responsabili di squadra. E poi anche mail personali di agenti inviate alla fidanzata; o richieste di materiali e armi da parte di uffici dislocati in varie parti d'Italia, dalla sciabola allo sfollagente che si è spezzato nel corso di un arresto.  

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