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A scuola anche se in ospedale

con la lavagna interattiva

Silvia Tironi
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Una lavagna elettronica ed interattiva che metterà in collegamento la scuola con la corsia dell'ospedale. Per permettere anche ai bambini ricoverati di partecipare alle lezioni, sentirsi parte integrante della classe, fare le verifiche insieme ai loro compagni. Si chiama 'Smart Inclusion', è stata ideata da Netositel (New Technology Open System Test Lab) diretto da Vincenzo Raffaelli del Cnr di Bologna ed ha oggi ricevuto le lodi del ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta, durante il Forum della Pubblica amministrazione. L'idea alla base del progetto è quella di creare un 'ponte tecnologico' che riduca la distanza tra i bambini degenti in ospedale e la loro realtà affettiva e scolastica. Ma anche quella di "dotare i piccoli degenti nei reparti di oncologia infantile di collegamenti Internet con la scuola e la famiglia". Parola di Renato Brunetta. Il progetto pilota partirà al Policlinico Sant'Orsola-Malpighi di Bologna, ma il ministro Brunetta ha già garantito l'estensione entro la fine dell'anno ad altri sei ospedali: il Bambino Gesù di Roma, il Meyer di Firenze, il Gaslini di Genova, il Regina Margherita di Torino, l'Azienda Ospedaliera di Padova e il San Matteo di Pavia. «Con la tecnologia Smart School - spiega Vincenzo Raffaelli - le stazioni di lavoro sono costituite da un terminale posto al lato della cattedra e da una lavagna interattiva, integrata nella rete scolastica, che permette di condividere lezioni opportunamente registrate su un server». C'è anche un secondo terminale, installato in ospedale a fianco del letto, che supporta le funzioni clinico-assistenziali, come l'identificazione del personale sanitario e la visualizzazione e gestione della cartella clinica, rendendo possibile la sorveglianza dello stato del paziente. Il terminale è utilizzabile dal paziente con la digitopressione, ed è dotato di telecamera e microfono, in modo da attivare la videocomunicazione intraospedaliera e extraospedaliera.

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