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Muore in coda al museo

Gli altri turisti lo fotografano

Fabio Corti
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 Da non credere. Nell'Italia dei reality show e dei paparazzi succede anche che se un poveretto muore mentre sta facendo la coda per entrare al museo i compagni di fila non perdano l'occasione di immortalarne il cadavere con le macchinette digitali. E' successo a Urbino. I vigili urbani non sapevano più cosa fare, dal momento che nonostante i loro urlacci dalla calca dei curiosi continuavano a partire flash uno dietro l'altro. C'era una mostra di Raffaello a Palazzo Ducale. Verso le 11 di ieri. La colonna di paganti, lenta ma ordinata, procede verso l'ingresso. Pochi passi più in là un lenzuolo copre il corpo senza vita di un signore, appena stroncato da un ictus o un infarto. La Polizia locale è sul posto e ha già chiamato la mortuaria. Che tarda ad arrivare. Dal serpentone di turisti partono gli scatti. Un ghisa ci mette qualche istante, poi realizza che non sono puntati su campanili e palazzi, bensì alle spoglie del poveretto. I vigili urlano di vergognarsi ai turisti. Niente. Altri flash. Mettono un pannello davanti al cadavere. Altri flash. Solo quando un agente mostra vera aggressività si placa la voglia di macabro dei passanti. Ma ormai le "foto ricordo" della gita a Urbino duravano da 40 minuti.

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