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Giovane ghanese picchiato

Chiesto il giudizio per 10 vigili

Albina Perri
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 La Procura di Parma ha depositato la richiesta di rinvio a giudizio per i dieci vigili urbani coinvolti nell'inchiesta sul pestaggio di Emmanuel Bonsu Foster, il ghanese di 22 anni che lo scorso settembre venne fermato per errore in un'operazione antidroga condotta nel parco ex Eridania dal Nucleo di pronto intervento della polizia municipale. Non cambiano le ipotesi di reato che la Procura contesta ai dieci vigili indagati: sequestro di persona, lesioni, minacce, calunnia, falso ideologico e materiale. Reati che i vigili avrebbero commesso in concorso tra loro. Il Gup Maria Cristina Sarli dovrà adesso fissare la data dell'udienza preliminare. È stato scarcerato intanto l'ultimo degli agenti (quattro in totale) per i quali era stata disposta la misura dei domiciliari. Questa la testimonianza del ragazzo, 22 anni, ghanese regolare. Emmanuel va a scuola intorno alle 18,15. Le sue lezioni all'Itis serale di via Toscana, di fronte al parco ex Eridania, iniziano alle 18,45. Il giovane entra in classe in anticipo, posa la cartella (in cui c'erano i documenti d'identità) e scende in strada a fare due passi nel parco, aspettando l'inizio della lezione. Sono le 18,25. "Ho visto due uomini che parlavano dietro di me al cellulare – racconta – e un altro che si è avvicinato. Di colpo l'uomo da solo si è avvicinato senza dire niente, senza identificarsi e mi ha preso le mani. Gli altri due sono arrivati di corsa e mi hanno accerchiato. Ho preso paura, mi sono liberato e sono scappato". In poco tempo arrivano altri tre agenti. Solo uno, secondo il ragazzo, da come è vestito "si capiva che era della polizia". Emmanuel fugge per il parco ma viene rincorso e atterrato. A pancia in giù sull'asfalto "mi hanno messo un piede sulla testa" e "hanno cominciato a menarmi. Poi le manette. Uno mi ha colpito con un pugno al volto". Nell'aggressione "gli agenti credo abbiano usato manganelli o forse erano bottigliette d'acqua, non so". Il 22enne viene fatto salire sulla macchina della polizia municipale. Con le manette ai polsi "hanno continuato a colpirmi finché non ho smesso di dimenarmi" e "mi davano del negro". Sbattuto in cella Senza chiare giustificazioni, a quanto riferisce il giovane, "mi hanno detto che ero scappato e per questo mi hanno arrestato". Emmanuel viene portato al comando di via del Taglio, lo stesso dove a metà agosto era stata rinchiusa una prostituta la cui foto a fatto il giro del mondo. Al comando lo fanno spogliare: "Mi hanno perquisito. Prima, al parco, mi avevano svuotato le tasche e preso il cellulare, la tessera dell'autobus, la tessera della biblioteca e qualche moneta". Emmanuel è completamente nudo. "Mi facevano girare fuori e dentro, fuori e dentro dalla cella. Avevo paura. Mi hanno obbligato a fare delle firme ma io mi sono opposto più volte, volevo chiamare a casa". Poi alla fine Emmanuel cede e firma il verbale.

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