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Soldi, Imu e affari: ecco perché il Vaticano ha bisogno di Monti

Giulio Bucchi
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La benedizione del Vaticano a Mario Monti arriva proprio nei giorni in cui i principali quotidiani italiani, dal Corriere della Sera al Sole 24 Ore (di certo non anti-professore), muovono accuse dure all'agenda dell'attuale premier e candidato tale per il 2013. "Troppo stato", attaccano gli influenti economisti Alesina e Giavazzi, aria fritta secondo Zingales che non vede segnali veri di un piano per la crescita. Epperò, l'Osservatore romano è "salito in campo" a fianco di Monti, il cui "impegno è nobile" perché "recupera il senso più alto della politica, che è pur sempre, anche etimologicamente, cura del bene comune". Soldi, Imu e affari - Comune o meno, di sicuro il prof il bene della Chiesa lo ha fatto. Sul Giornale Vittorio Feltri apre con gli "spiccioli" del maxi emendamento al ddl stabilità approvato prima di Natale: 17 milioni di euro di aiuti a due istituti assai cari ai porporati, l'ospedale Gaslini di Genova (vicino ad Angelo Bagnasco, 5 milioni) e il Bambin Gesù di Roma (12 milioni, per la gioia di Tarcisio Bertone). In tempi di tagli con la mannaia alla sanità, certi aiuti solidali valgono bene un endorsement così impegnativo. Restano questioni aperte, perché se sull'esenzione dalla temutissima Imu il governo tecnico ha fatto un gran favore al Vaticano, sugli aiuti alle scuole paritarie c'è molto da fare. Negli ultimi 10 mesi, Papa Benedetto XVI ha ricevuto Monti ben 7 volte, un piccolo record segno che il dialogo tra governo italiano e San Pietro non è stato mai così solido. Più per questioni di crisi e congiuntura, forse, che per reale disposizione d'animo, ma in questi casi poco conta. L'importante è che in caso di un bis di Monti, il prof si impegni di più sulle delicate questioni etiche, chiudendo la porta a Nichi Vendola e alle istanze della sinistra.

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