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Aborto ed eutanasia? Colpa della crisiIl Cardinal Bagnasco: "Stato assente"

Per la prima volta l'arcivescovo di Genova lega i due fenomeni, tanto discussi dalla Chiesa, alla crisi economica dell'Italia. "La società e lo Stato non danno garanzie ai più deboli"

Ignazio Stagno
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Eutanasia e aborto. Due temi delicati per la Chiesa. Ne ha parlato il Cardinal Bagnasco commentando il messaggio per la giornata della pace di Papa Benedetto XVI e per la prima volta ha legato i due fenomeni alla crisi economica. "Quale garanzia ci puo' essere se uno Stato non rispetta, non promuove, non accoglie, non difende la vita, soprattutto la piu' fragile e debole, anche quella vita che non ha neppure il volto, neppure la voce per imporre se' stessa ed il proprio diritto oppure se quella vita non ha piu' la voce perche' l'ha persa, in uno stato di incoscienza, di infermita' mentale?''. Bagnasco non cita mai direttamente i termini eutanasia ed aborto ma, sottolinea: ''E' evidente a chi pensiamo''. Quali garanzie, domanda ancora il card. Bagnasco ''se la comunita', non e' in grado di accogliere, non vuole accogliere, per motivi anche i piu' umanitari a parole, in realta' temo, a volte, per motivi economici''. Quali garanzie ''se non e' in grado di accogliere la vita nella fase più ultima?''. ''Una societa' siffatta - ha detto ancora Bagnasco - che garanzie potrà dare di difendere, accogliere, sostenere, promuovere, anche con grandi sacrifici tutte le altre fragilita' della vita umana?''. Per il Cardinale dunque per la prima volta fra le cause di un suicidio assistito e di una gravidanza interrotta volontariamente c'è la mancanza di denaro. Le tasche vuote di una società e di "uno Stato" che non è in grado di dare risposte e assistenza a chi ha più bisogno. 

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