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Yara, la doppia vita di Bossetti: locali e ristoranti

Ignazio Stagno
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Mentre i legali di Massimo Bossetti preparano le carte per chiedere la scarcerazione, gli inquirenti provano a scavare nella vita privata del presunto assassino di Yara Gambirasio. Il quadro che emerge è quello di una vita movimentata: Bossetti amava la movida e come dicono i suoi amici "non si negava i piaceri della vita". Insomma il quadro di una abitudinaria, casa e lavoro comincia a venir meno. I titolari del centro estetico "L'oltremare" di Brembate di sopra parlano di frequentazioni assidue di Bossetti. Come raccontano al Corriere, "Bossetti veniva da noi almeno due volte a settimana". "La bella vita" - Poi, sempre secondo le testimonianze di chi consce Bossetti, un'altra tappa imperdibile per il presunto assassino era quella un locale della Bassa Bergamasca a 25 chilometri dall'abitazione di Mapello. I titolari del locale affermano: "Può essere stato qui ma sinceramente non lo ricordo. Prima di questo caso non era un volto noto...". "Secondo alcuni amici era uno che amava fare lo splendido, era cliente fisso alla trattoria "La Toscanaccia", racconta un altro testimone. I locali - Il locale si trova in via Rampinelli, un paio di minuti a piedi dalla casa di Yara. Carabinieri e polizia stanno verificando: "Eravamo il solo ristorante di Brembate di Sopra, avevamo aperto nel settembre 2010. Ci siamo chiesti se questa persona fosse venuta da noi, ma faccio fatica a dare una risposta", afferma il titolare del locale. Intanto Bossetti continua a dichiarare la sua innocenza e i suoi avvocati lunedì presenteranno richiesta di scarcerazione al tribunale del riesame. 

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