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L'inaccettabile festa indiana nel paese dei nostri marò

Nicoletta Orlandi Posti
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Si sposa la figlia di un magnate indiano a Fasano, Puglia, terrà dei marò. E si potrebbe dire tanti auguri a questi supremi cafoni che spendono milioni in trasferta per poi portarsi da casa il cibo indiano e due elefanti. Non fosse che Angelino Alfano teme proteste e allora ha blindato l'area per tre giorni. Non fosse che il sindaco - sospeso - di Fasano, Lello Di Bari, conta di essere invitato ad almeno uno dei festeggiamenti, e che ci sono una lunga serie di allestimenti e spese che pare tocchino al contribuente italiano. Che schifo. Una manifestazione a Roma sfida agosto e l'indifferenza per cercare di dare almeno un po' di visibilità alla storia allucinante di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, trattenuti come prigionieri in India da 500 giorni per la colpa inesistente d'aver fatto il proprio dovere in missione antipirateria a bordo di una petroliera in acque internazionali, ma anche per la colpa evidentemente grave di essere militari italiani, al servizio di governi senza onore né dignità. Non è vero che agli italiani non frega niente, è che sono in mezzo ai suoni di un governo inetto e bugiardo, di un'opposizione inesistente - solo Fratelli d'Italia si prova a fare qualcosa e gliene va reso merito. Oggi a Delhi si tiene l'ennesima udienza del processo farsa, alla quale - ha ragione l'ex ministro Terzi nel dichiararlo a Il Tempo - c'è solo da augurarsi che i due fucilieri non si presentino. Ma non è difficile ipotizzare che si sentano soli e abbandonati, incerti su qualsiasi iniziativa. Dai giorni della vergogna del marzo 2013, quando Monti e Passera li rimandarono in India contro il parere e le conseguenti dimissioni di Terzi, non ci sono mai stati risultati ad azioni intraprese né dal governo successivo di Letta né dall'attuale di Renzi. Nessuna traccia del doveroso ricorso ad arbitrato internazionale, nessun esito dalle visite del ministro della Difesa, Pinotti. Certo, l'Italia obbedisce o almeno si adegua, tanto che stiamo lasciando andare avanti l'ipotesi di un processo, abbiamo versato la seconda cauzione. Ci sarebbe anche la richiesta in Parlamento di una commissione d'inchiesta, ma non deve rientrare nelle priorità del premier. Certo è che, fonti di Palazzo Chigi, la telefonata del 12 agosto tra Renzi e il premier indiano Modi è andata così. I due leader hanno condiviso «l'importanza di un rilancio dei rapporti tra le due democrazie, sia per quanto riguarda gli scambi sia per la cooperazione internazionale, e nel quadro Ue». Restando sul caso marò, Modi ha incoraggiato «la parte italiana a permettere un proseguimento del cammino del processo indiano» e sottolineato che «la giustizia indiana è libera, giusta e indipendente» e «considererà tutti gli aspetti» del caso. Chissà che cosa gli ha risposto Renzi. Voi che avete capito? Se volete svagarvi, ecco qualche succoso dettaglio del matrimonio indiano in Puglia: costo previsto dieci milioni di dollari, 800 invitati, canta Shakira, un capannone per due elefanti e addobbi floreali. Il Viminale sta mettendo in atto una serie di misure di sicurezza sul territorio in quanto si temono proteste; Prefettura e Questura di Brindisi sono al lavoro per assicurare un cordone di sicurezza, strade chiuse e via dicendo. Il generale Fernando Termentini ha scritto una lettera aperta al primo cittadino in cui pone una serie di quesiti interessanti. 1) Le aree sulle quali saranno realizzati i capannoni/stands per ospitare i festeggiamenti sono private o, se pubbliche, è previsto un affitto? 2) Da chi è pagata la realizzazione, gestione, smontaggio delle strutture a cui fa cenno l'agenzia di stampa che ha informato dell'evento e il recupero ambientale conseguente a festeggiamenti che ospiterebbero 800 persone? 3) L'illuminazione da chi sarà fornita, con oneri a carico di chi? 4) Lo smaltimento dei rifiuti relativi a quanto utilizzato per i festeggiamenti saranno a carico del Comune o è prevista una quota a carico degli organizzatori? 5) I costi delle forze di pubblica sicurezza (diarie, carburanti, indennità, ecc..) compresa la Polizia Municipale saranno a carico dello Stato, del Comune o dei magnati indiani? «Infine - conclude la lettera- mi consenta una modesta sottolineatura. Fasano è un Comune della Provincia di Brindisi, a Brindisi ha Sede la Brigata San Marco e due Fucilieri di Marina del Reparto sono in ostaggio dell'India da oltre due anni e mezzo, dall'agenzia di stampa risulta che Lei è fra gli invitati ai festeggiamenti e con Lei forse altre autorità comunali e anche provinciali. Per rispetto di tutti e di questa nostra Nazione non sarebbe stato più opportuno “consigliare» ai magnati indiani di festeggiare privatamente e senza risonanza pubblica?». Come dargli torto? di Maria Giovanna Maglie

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