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L'orsa Daniza è morta durante la cattura. L'ha stroncata l'anestesia

Nicoletta Orlandi Posti
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L'orsa Daniza è stata catturata questa notte, ma non è sopravvissuta alla dose di anestesia che è stata iniettata nel suo corpo per completare l'operazione. Dopo quasi un mese dall'aggressione di un fungaiolo nei boschi sopra Pinzolo l'animale, braccato, è morto. La Provincia di Trento ha subito diffuso un comunicato per spiegare quanto accaduto: "In ottemperanza all'ordinanza che prevedeva la cattura dell'orsa Daniza, dopo quasi un mese di monitoraggio intensivo, la scorsa notte si sono create le condizioni per intervenire, in sicurezza, con la telenarcosi. L'intervento della squadra di cattura ha consentito di addormentare l'orsa che, tuttavia, non è sopravvissuta. E' stato possibile catturare con la medesima modalità, per poi prontamente liberarlo, anche uno dei due cuccioli, che è stato dotato di marca auricolare al fine di assicurarne il costante monitoraggio. A tal fine sul posto è già operativa la squadra d'emergenza. Dell'episodio sono stati informati il Ministero dell'Ambiente, l'Ispra e l'Autorità giudiziaria. Già in giornata l'animale sarà sottoposto ad analisi autoptica". Allarme per i cuccioli - Il plantigrado è deceduto dopo essere stato anestetizzato, una procedura che «è sempre rischiosa negli animali selvatici, per due ragioni: lo stress che può provocare e l'assenza di controlli preventivi che avvengono invece quando una persona, o anche un cane o un gatto domestico si sottopongono a un intervento che richiede la sedazione», spiega Marco Melosi, presidente dell'Associazione nazionale medici veterinari italiani (Anmvi). «I veterinari lo sanno bene - prosegue l'esperto - Questo tipo di anestesie sono sempre rischiose perché l'animale subisce uno stress importante, anche per lo 'sparò dell'anestetico che è necessario effettuare per raggiungerlo (telenarcosi) e le complicanze che l'anestesia può comportare quando non è possibile eseguire test prima di agire: l'orsa potrebbe aver avuto un problema cardiaco o metabolico sottostante che era impossibile rilevare senza analisi accurate pre-anestesia. La dose di farmaco che si utilizza per addormentare gli animali selvatici è comunque standard e dipende dal peso del soggetto». Quanto ai cuccioli che Daniza lascia, «probabilmente potrebbero avere qualche problema perché gli orsi hanno bisogno di parecchio tempo per capire come si sopravvive, per imparare dalla mamma a cacciare e a procacciarsi il cibo. Un distacco così immediato non avviene mai in natura: gli allontanamenti sono più graduali e, anche se i piccoli sono abbastanza grandi, un evento così immediato per loro potrebbe essere scioccante», conclude Melosi. La politica insorge - Sdegno per la morte della madre. Preoccupazione per la sorte dei cuccioli. Indignazione per le scelte della Provincia di Trento. È una sollevazione bipartisan quella che segue alla morte dell'orsa Daniza, con un occhio alle vicende politiche locali e soprattutto con una unanime richiesta di chiarire in Parlamento la vicenda. «Un'orsa, colpevole solo di comportarsi secondo natura, difendendo i propri cuccioli e procacciando cibo per sè e per la sua prole, è stata uccisa in modo barbaro e senza una reale motivazione, dopo essere stata braccata per un mese intero. Non poteva semplicemente essere lasciata in pace?», si domanda la senatrice Pd Laura Puppato, componente della commissione Ambiente. «Perchè - incalza - la Provincia di Trento ha agito in questo modo? Chi ha autorizzato questa operazione ad alto rischio, visto che l'orsa aveva 19 anni e la sua cattura avrebbe messo comunque a repentaglio la vita dei suoi piccoli?». Non finisce qui, lascia capire la senatrice Dem: «La fauna è proprietà indisponibile dello Stato e quindi i ministri dell'Ambiente e dell'Agricoltura, per le competenze che hanno in questa vicenda, sono intervenuti preventivamente? E come intendono porsi adesso? A questo punto - chiarisce - Galletti e Martina devono venire in Parlamento a riferire. Non accetteremo rimpalli di responsabilità, che sono già cominciati, nè lacrime di coccodrillo». Stessa linea per la senatrice FI Manuela Repetti: «Oltre al dolore per la morte dell'orsa Daniza e la forte preoccupazione per i suoi cuccioli, provo sdegno per la decisione a favore della sua cattura e per chi ha sostenuto tale decisione. Una follia da paese incivile che mi fa vergognare di vivere in un paese di scarsa sensibilità e rispetto per la natura e l'ambiente». Di più: «Si è trattato - aggiunge - di una vera e propria caccia alle streghe nel XX secolo aggravata dalla strumentalizzazione politica di cui si conosceva fin dall'inizio il tragico epilogo. Ora - conferma - si proceda ad un'inchiesta». «Sdegno è l'unico sentimento che provo in questo momento per il tragico epilogo della vicenda dell'orsa Daniza, il cui unico torto è stato quello di proteggere i propri piccoli», è invece la senatrice Sel Loredana De Petris. La presidente del gruppo Misto di Palazzo Madama punta il dito e dice: «Adesso i folli che hanno fatto di tutto per catturarla perchè ritenuta pericolosa ci spieghino cosa ne sarà dei suoi cuccioli». «Le istituzioni hanno preso una decisione barbara e completamente incoerente con le politiche di tutela e reintroduzione di uno degli animali più straordinari che l'arco alpino possa vantare. È così - conclude De Petris - che il Trentino usa la propria autonomia speciale, mancando di rispetto alla natura, all'ambiente e alla sua fauna che andrebbe solo protetta?». «L'uccisione dell'orsa Daniza è l'indegna conclusione di un progetto nato male e gestito peggio», concorda il segretario della Lega Nord Trentino, Maurizio Fugatti. «Dopo i ripetuti problemi causati sul territorio, e le ripercussioni negative che si avranno sul turismo, i responsabili di questa triste vicenda sono riusciti nell'impresa di uccidere un orso con un'anestesia troppo pesante eseguita dal Corpo Forestale. Vista le gestione imbarazzante dimostrata fin dall'inizio dalla giunta provinciale chiediamo che il presidente Ugo Rossi si assuma le proprie responsabilità e rassegni le proprie dimissioni per manifesta incapacità». «Con la morte dell'Orsa Daniza lo schifo e la vergogna sono stati raggiunti», tuona Angelo Bonelli, coportavoce nazionale dei Verdi, che denuncia come «contro la mamma orsa si è costruito un accanimento da parte delle istituzioni che hanno portato alla sua morte e per questi motivi ritengo che la Procura, sulla base del nostro esposto già presentato, debba aprire immediatamente un'inchiesta penale». «È morta per mano delle istituzioni - incalza - un'orsa che voleva difendere i propri cuccioli dal pericolo e ora anche i piccoli cuccioli sono in pericolo di vita senza la protezione della loro mamma». La Forestale apre un'inchiesta - Il ministro dell'Ambiente, Gian Luca Galletti, ha richiesto alla Provincia di Trento una relazione sull'accaduto per chiarire la dinamica dei fatti. Al ministero - che seguiva da anni l'esemplare, tra i primi inseriti nel progetto di ripopolamento - a questo punto, fermi restando i chiarimenti da acquisire sulla morte dell'orsa, preme la sorte dei due cuccioli, uno dei quali non è stato ancora munito di radio-collare. Il Corpo forestale dello Stato, di cui nessun componente ha partecipato alla cattura di Daniza e che già aveva lanciato l'allarme chiedendo di considerare la possibilità di un'ulteriore approfondita riflessione sulle future scelte da mettere in atto, ha aperto un'indagine d'iniziativa. 

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