Stefano Cucchi, Celentano e Jovanotti con la famiglia
Non si fermano le polemiche per la sentenza sul caso di Stefano Cucchi. Oggi è tornata a parlare la sorella Ilaria: “Mio fratello è morto di giustizia, è stato in un'aula di tribunale davanti a dei magistrati, dopo essere stato pestato e mandato in carcere, senza che nessuno lo guardasse in faccia. Stefano non ha avuto giustizia da vivo e rischia di non averne nemmeno da morto”, ha detto intervenendo ad Agorà su Rai3. “Lo Stato - aggiunge - non può permettersi di giocare allo schiaffo del soldato. Oggi incontrerò il procuratore capo di Roma e gli chiederò che i responsabili della morte di mio fratello siano assicurati alla giustizia”. Il commento del Molleggiato - E con la famiglia Cucchi sis sono scherati sia Adriano Celentano che Lorenzo Jovanotti. “Ciao Stefano! Hai capito adesso in che mondo vivevi?». Inizia così la lettera a Stefano Cucchi che Celentano ha pubblicato stamattina sul suo blog, definendo i giudici che hanno emesso la condanna dei giorni scorsi “isenvì che, come diceva Dante, sono anime senza lode e senza infamia e proprio perché non si schierano nè dalla parte del bene e nè da quella del male sono i più pericolosi”. “Certo -aggiunge il Molleggiato- dove sei ora è tutta un'altra cosa. L'aria che respiri ha finalmente un sapore. Quel sapore di aria pura che non ha niente a che vedere con quella maleodorante che respiravi qui sulla terra. Lì, dove sei adesso, c'è la luce, la luce vera!!! . Lì si respira l'AMORE del »Padre che perdona« e non di chi ti ha picchiato e massacrato fino a farti morire. Sei finalmente libero di amare e scorrazzare fra le bellezze del Creato, senza più il timore che qualche guardia carceraria ti rincorra per ucciderti. Perchè dove sei tu non si può morire. La morte non è che un privilegio dei comuni mortali e quindi proibito a chi non ha la fortuna di nascere. Un privilegio dell'anima che, se non la uccidiamo del tutto, ci riconduce alla Vita Eterna», conclude Celentano. Lorenzo per Stefano - Anche Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti, fa un intervento a favore di Cucchi: «A me Stefano Cucchi sembra di conoscerlo. Questa famiglia potrebbe essere la mia, e la famiglia di tantissima gente, per questo ci si sta male, per questo è da ieri che se ne parla, si cerca di capire, ci si commuove e ci si arrabbia, e ci si vorrebbe stringere a questa famiglia”. Jovanotti pubblica un lungo post su Facebook: “Quando la Polizia prende il consegna un cittadino disarmato, lo arresta, in base al diritto democratico quella persona deve potersi sentire totalmente al sicuro anche nel caso più estremo, anche se fosse il peggiore dei fuorilegge.È una cosa ovvia, la cosa più ovvia, la base stessa di una democrazia. Tocchi questa cosa e salta tutto per aria”. “C'è qualcosa in questa storia - aggiunge Lorenzo- che mi fa pensare alle 'sliding doors', quella teoria per cui bastano due passi nella direzione giusta e sei al sicuro e una porta sbagliata al momento sbagliato e imbocchi una serie di porte maledette, fino all'ultima porta. L'Italia non è uno di quei paesi, ormai rari, per fortuna, per questo i caso come quello di Stefano Cucchi spezzano il cuore e fanno paura, perchè sono squarci che si aprono verso l'inferno vero, quello della violenza protetta da una divisa o da un camice. La famiglia Cucchi andrà avanti a cercare la verità, perchè è giusto, ci vuole coraggio e il loro coraggio va sostenuto, e spero proprio che tutta l'Italia sarà al suo fianco, prima di tutto l'Italia delle istituzioni, senza farne una ragione per dividersi anche sul più fondamentale dei principi della democrazia», conclude Jovanotti.