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Venti vip contro Marino: "Peggio di Nerone"

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Matteo Legnani
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Dalla Grande bellezza alla Grande tristezza: è questa la strada, tutta in discesa, che ha imboccato Roma, la Roma targata Ignazio Marino. Imprenditori, attori, conduttori televisivi, icone del mondo della moda, politici, volti noti, soprattutto cittadini, parlano a cuore aperto della «loro» Capitale. E ne risulta un ritratto a tinte oscure, anche se nessuno mette in dubbio il titolo di eterna «città più bella del mondo». «Decisamente una Roma da dimenticare», si dice convinta la popolare conduttrice tv Rita Dalla Chiesa, «malridotta così penso che non lo sia mai stata dai tempi di Nerone! Roma e i romani meriterebbero un trattamento migliore». Dario Salvatori, critico musicale e volto noto della tivù, «romano de Roma», lapidariamente sostiene che «qui c'è tutto ma non funziona niente, come spiego sempre ai miei amici che vengono dall'estero». Della gestione Marino, il minimo che si può dire è che «non è fortunata». Nelle scorse settimane ha promosso sui social network una campagna per chiederne le dimissioni. Mara Carfagna, portavoce dei deputati di Fi ed ex ministro per le Pari Opportunità: «Lui che è un medico sa cosa significa praticare l'accanimento terapeutico: è quello che sta facendo il Pd lasciandolo alla guida della città. Roma, con lui, è condannata ad un inarrestabile declino». Bocciatura pesante anche da parte di Melania Rizzoli, medico ed esponente azzurra: «La Roma dell'era Marino non è all'altezza del ruolo di Capitale». Lorena Bianchetti, altro volto noto della tivù, dice chiaro e tondo che «in certi momenti non riconosco più la mia Roma, deturpata da buche per le strade e immondizia sparsa ovunque». Contro i rifiuti straboccanti per le strade romane aveva già puntato il dito Bruno Vespa, giornalista, scrittore, conduttore di Porta a Porta che su Twitter ha scritto: «Sono stato a San Pietroburgo: 5 milioni di abitanti e nemmeno un rifiuto per strada». Eppure proprio da Roma l'Italia deve ripartire, se vuole uscire dal tunnel, sostiene Marco Liorni, conduttore su Raiuno della popolare trasmissione La vita in diretta. Il degrado, lo scempio, però, sottolinea Liorni, «non può essere attribuibile solo alla giunta attuale, risale a decenni fa, le colpe sono generali». Questa comunque rimane la città più bella del mondo ma anche la più difficile da governare, sottolinea Simona Izzo, attrice, sceneggiatrice e scrittrice e regista, «contiene tutto... E come si fa a gestirla? Da sempre sento parlare male del sindaco del momento. Per questo io ammiro chi ha il coraggio di salire al Campidoglio». «A Roma si fa troppo uso della politica e poco uso delle capacità amministrative»: non ha dubbi Claudio Lotito, presidente della Lazio. «Essendo io un uomo del fare, come ho sempre dimostrato, ritengo il buon amministratore è quello che appunto fa parlare i fatti, non fa parlare di sé. Quel che veramente è fondamentale è che i problemi siano affrontati e risolti, il resto sono chiacchiere». Dai campi di calcio di nuovo al teleschermo, con Pino Insegno, conduttore, attore e showmen, ma la musica non cambia: «Roma si sta perdendo, sta perdendo la propria anima, l'identità, la gente impazzisce, si sente sola, abbandonata... Basta guardarsi intorno». La butta sull'ironico, ma non troppo, Gianni Ippoliti, conduttore televisivo, attore e scrittore: «Roma è la città più divertenete del mondo, succedono cose straordinarie», e racconta della sua battaglia contro le buche nelle strade, di storie incredibili su pavimentazioni di vie del centro mai effettuate... Renato Balestra, maestro e icona indiscussa della moda internazionale, annota serenamente che «Roma è indistruttibile, indipendentemente da come è trattata. «È sopravvissuta ai barbari, volete che non sopravviva a Marino?». Una cosa che Balestra ha notato, poi, è il buio a Roma, «in giro per il mondo le città sono illuminate, persino Baku splende e Roma no». Altro nome importante, chef in tivù e conosciuto nel mondo, Gianfranco Vissani, si dice convinto che «Roma non sia più gestibile, invasa da una marea di gente giorno e notte. Nelle periferie non esiste una vera rete fognaria. I furti si moltiplicano e le case assomigliano sempre più a bunker. Ed è sempre più difficile anche trovare luoghi in cui mangiare genuino, non taroccato». Lapidario il commento di Pier Francesco Pingitore, autore di storici successi teatrali e televisivi: «Roma peggiora da decenni, anzi, per la verità quando sembra che il peggio sia raggiunto, si riesce sempre a superarlo». A questo si aggiungano gli «esperimenti» grotteschi come quelli della viabilità nel Tridente, o la chiusura dei Fori Imperiali». «Delusi» da Marino si dicono i costruttori romani, attraverso il presidente dell' Acer Edoardo Bianchi. Pierluigi Diaco, giornalista, conduttore televisivo e radiofonico, altro romano doc, parla di una città in cui «è diffiicile vivere», ed è altrettanto lampante «l'inadeguatezza di questa giunta». Una nota più rasserenante la introduce Paola Saluzzi, giornalista e conduttrice tv, perché certo «Roma è difficilissima da governare e richiede un impegno molto, molto attivo», ma bisogna anche rendersi conto che «tutti devono sentirsi responsabili verso la città e amarla, averne cura». In ogni caso, per fortuna «c'è il Papa, che riempie le piazze di folle belle, positive». Un punto di vista inedito è quello del sondaggista ed esperto di statistiche Nicola Piepoli, il quale si dichiara «un entusiasta di Roma, anche perché vivo in un dei suoi angoli più straordinari, vicino piazza del Popolo. Che si può volere di più?». di Caterina Maniaci    

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